Incredibile ribaltone a Madrid: l'Ajax umilia il Real

Poker degli olandesi, si chiude il ciclo. I campioni dopo tre coppe vinte lasciano la Champions

Sergio Arcobelli

Clamoroso al Bernabeu. Il Real Madrid vincitore delle ultime tre edizioni della Champions League è uscito incredibilmente di scena agli ottavi di finale contro un indomito Ajax. L'impresa a dir poco grandiosa degli olandesi porta la firma di Hakim Ziyech e David Neres, a segno rispettivamente al 7' e al 18' del primo tempo, dell'indiavolato Dusan Tadic, protagonista indiscusso e man of the match con due assist e il gol del 3 a 0 al 62' e, di Lasse Schone, autore al 72' di una superba punizione (il portiere dei blancos Courtois non impeccabile) che è andata a finire nel sette due minuti dopo l'inutile rete di Asensio. Bastava un successo per 2 a 0, dopo il ko per 1-2 dell'andata alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam, e invece gli scatenati olandesi sono andati ben oltre, finendo per segnare addirittura quattro reti nel tempio del Bernabeu, di questi tempi saccheggiato a più riprese anche dai rivali del Barcellona. Finisce in disfatta per un Real, che già lo scorso anno ne aveva prese tre in casa dalla Juventus, non solo sconfitto nel punteggio, ma umiliato e toccato nell'orgoglio. Chissà cosa starà pensando Sergio Ramos, che si è beccato un giallo di proposito per saltare il comodo ritorno con l'Ajax in vista dei quarti di finale e ha visto i suoi compagni capitolare di fronte a un Ajax perfido e spettacolare.

Nella ripresa il Real Madrid parte bene, ma dura poco: l'Ajax si riporta in avanti e al 17', con un gran sinistro a rientrare di Tadic, cala il tris, con la Var conferma con il pallone non è uscito sul contrasto vinto da Donny Van De Beek. L'arbitro austriaco Brych ci mette molto a decidere, poi però certifica il 3-0. Asensio al 25' riaccende le speranze del Real, che vengono definitivamente spente dalla punizione di Schone: il centrocampista degli olandesi indirizza i quarti di finale verso Amsterdam. Nel finale espulso pure Nacho per doppia ammonizione.

Un Real che dal 2010 in avanti aveva sempre raggiunto almeno la semifinale della massima competizione europea e che stavolta crolla in modo fragoroso. È un grattacielo che diventa polvere. La caduta degli dei, la caduta dei galacticos preventivabile dopo l'addio in estate del marziano Cristiano Ronaldo e di monsieur Zinedine Zidane. «Who needs Ronaldo?» dicevano i tifosi alla vigilia della stagione. Ma un'uscita di scena così era impensabile.

Una serata indimenticabile, invece, per i piccoli-grandi «Lancieri», per gli «Dei Real» invece la materializzazione di un incubo: dopo il Girona, due volte il Barcellona, adesso l'Ajax si prendono il Bernabeu. La stagione del Real Madrid finisce qui e da domani comincerà un'altra storia.

Nessuna sorpresa dal Tottenham: ha battuto il Borussia Dortmund per 1-0 e passa ai quarti.

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