Agnelli e Galliani avranno anche fatto una tregua, De Rossi ha letto preciso il comunicato in cui dichiara di aver capito tutto, Sneijder fa sapere che qui siamo a corto di buoni traduttori, Pato ha male, Osvaldo fa outing, Ibra ha sotterrato da solo la Croazia senza abbattere altri colleghi, Mexes ha chiesto scusa a Borriello, Balotelli non cè e Buffon lo difende: la serie A è un covo di indisponibili e indisponenti, 50 e 50, ma noi lamiamo lo stesso.
AllOlimpico Roma e Lazio giocano il derby numero 138 con tredici assenti fra infortunati e squalificati: Gago, Cassetti, Osvaldo, Rocchi, Brocchi, Radu, Lulic, Zauri, Konko, Stankevicius, Perrotta e Burdisso. E non è tutto perché mercoledì sera il ct della Bosnia Susic non si è fatto scrupoli utilizzando Miralev Pjanic per 81 minuti nellamichevole contro il Brasile e adesso potrebbe scoppiare un incidente diplomatico. La Roma aveva chiesto alla Federazione bosniaca di utilizzare Pjanic, afflitto da un dolore al retto femorale, al massimo per un tempo. La Bosnia trema, Pjanic ieri non si è allenato precauzionalmente. Però Totti ha detto che piuttosto giocherà con uno scarpino, ma ci sarà. Cicinho o Juan? Qualcuno in allenamento gli ha tirato un pestone, giallo sul colpevole o saggia omertà per preservarlo dai tifosi, il capitano è stramazzato al suolo e più tardi gli è diventata nera lunghia dellalluce sinistro. Senza di lui la Roma in otto partite ne ha perse sei. E poi cè già fuori per squalifica Pablo Daniel Osvaldo: «Pago la fama di ragazzo turbolento - ha detto litaloargentino-, qui ce lhanno con me».
La Lazio non sta meglio, Reja deve convocare i giovani della Primavera, Klose è doppiamente avvilito, le ha prese da Blanc e da un difensore che gli ha stampato i suoi tacchetti: «Ma per il derby ci sarò». Per fortuna nella prossima di campionato sono recuperati alcuni degli indignati. Daniele De Rossi rientra dopo il ritardo e assicura che in tribuna si sta comodi, Delio Rossi sta lavorando per reintegrare i due emarginati Vargas e Cerci. Il peruviano ha rifiutato laiuto di uno psicologo dopo il fallimento del suo matrimonio, lex romanista se gioca al Franchi i tifosi gli spaccano i timpani.
Ma il più preoccupato è Adriano Galliani: Pato in rotta è proprio rotto, 18 gare su 36 saltate, un prezzo di cartellino crollato ai minimi storici, dai 22 milioni iniziali era salito ai quasi 50 offerti dal Psg, ora ne vale forse 18. Lo stiramento alla coscia destra è una recidiva, si parla di due settimane di stop. LAd rossonero ha chiesto sostegno a MilanLab, in tutta la rosa non ce nè uno che sia stato sempre disponibile, perfino i nuovi arrivati Mesbah, attacco influenzale, e Maxi Lopez, botta al polpaccio. Gattuso, Cassano, Seedorf, Strasser, Merkel, Aquilani, Boateng, Pato, tutta gente che a Palermo non ci va. Su Alexandre Pato è in atto un processo di revisionismo a 360 gradi: cè chi sostiene la necessità di correggere opinioni e tesi affrettate sulle qualità del giocatore, chi più sbrigativamente auspica una pronta cessione. La gratitudine nel calcio non ha mai trovato residenza: 61 gol in 5 stagioni a 22 anni.
Laltra pretendente al titolo non sta meglio: la Juventus è indignata di suo, proprio su queste pagine ieri abbiamo dato ampio sfogo alla sindrome da accerchiamento che la avvilisce. Con due precisazioni: Chiellini non è uno spione e Bonucci non è un indagato. Marchisio e Pirlo invece sembrano alla frutta, corrono ingobbiti, a corto di gamba e giù di tono non hanno offerto una buona prestazione in azzurro, un segnale sulla loro condizione generale in vista dei tre impegni in sette giorni che li attende: domani Juventus-Chievo, mercoledì 7 Bologna-Juventus, domenica 11 Genoa-Juventus. E poi lì davanti servirà un Antonio Conte su di giri quando al primo stop si presenteranno in una decina a chiedere spiegazioni sul loro mancato utilizzo, rosa ampia significa anche questo. Ma la migliore lhanno fatta a Buffon, quando gli hanno chiesto un parere su Balotelli e le regole. Il nostro capitano ha difeso SuperMario anche perché il ct lui lo ha perdonato, si fa per dire, mentre laltro no, e non si fa per dire.
I più avviliti restano i nerazzurri di Ranieri: «La faccia ce la mettiamo sempre e allora eccomi qui». Esordisce così Diego Milito nellintervista in onda su Inter Channel: «Siamo in difficoltà come squadra in questo momento, la gente ci chiede di vincere come in passato e noi siamo i primi a soffrire questa situazione». Non segna dal primo febbraio, quaterna al Palermo, Pazzini dal 21 gennaio, Sneijder dal 26 ottobre.
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