Nel calcio, come nella vita, le favole esistono. Ma non sempre si concludono con un lieto fine. Resta l'impresa della Danimarca, che arriva a un passo dalla finale. Ma domenica sera l'Italia si giocherà l'Europeo con l'Inghilterra padrona di casa, grazie a un rigore che dire dubbio è dire poco.
Chi l'avrebbe detto quella cupa serata del 12 giugno che i danesi sarebbero arrivati così lontano. Eriksen strappato alla morte quasi per miracolo, una squadra a difesa della sua privacy completamente sotto choc che, con la testa altrove nonostante lo scampato pericolo, incassa due sconfitte consecutive. Chi l'avrebbe detto che quella squadra, scossa e smarrita, si sarebbe giocata la finale con l'Inghilterra trascinandola ai supplementari. Una favola a metà, con il principe azzurro che ha le fattezze di Mikkel Damsgaard, proprio quello che ha sostituito il più celebre compagno. Un gol meraviglioso quello del talentino blucerchiato alla mezz'ora. Una punizione pennellata su cui Pickford è arrivato in ritardo che ha fatto brillare gli occhi ad una nazione intera e al patron della Samp Ferrero, pronto a ricevere offerte dai 30 milioni a salire.
Se fosse finita così, sarebbe stata una favola anche eccessiva pure per chi ha dato i natali ad Hans Christian Andersen. Si gioca a Wembley, il pubblico spinge, tutti cantano football it's coming home sperando di tornare a vincere qualcosa dopo 55 anni di amarezze e rimpianti. E allora spinge l'Inghilterra e se al minuto 38 Schmeichel ipnotizza Sterling che gli calcia addosso da mezzo metro, un minuto più tardi il portierone, che gioca in Inghilterra col Leicester, è costretto a raccogliere in fondo alla rete il pallone toccato da Kjaer nella sua porta per anticipare proprio Sterling.
Ti aspetti un secondo tempo all'arrembaggio dell'Inghilterra ma è così solo in parte. Fanno la partita gli inglesi, ma non vanno oltre a un colpo di testa insidiosissimo di Maguire su cui è bravissimo Schmeichel. La Danimarca di contro fa il suo. Bella chiusa, ordinata e veloce nel ripartire. Efficace, l'Inghilterra non sfonda, anche perché Southgate si ostina a non far giocare Foden (entrato solo nell'extra time) e Sancho. Uno studio britannico ha rivelato che, indipendentemente dal risultato, i tifosi inglesi avrebbero bevuto qualcosa come 40 milioni di pinte di birra durante i 90 minuti della sfida. Lo studio non aveva considerato i supplementari che hanno alzato il tasso alcolico insieme alla tensione.
Mezz'ora in cui l'Inghilterra domina. Diventa quasi un assedio, concretizzato da un episodio bruttino al 13' del primo supplementare quando Sterling si conquista un rigore, assai dubbio, volando in area tra due. L'arbitro Makkelie non va al Var, si fida.
Schmeichel respinge il tiro di Kane ma l'attaccante ribadisce in rete vanificando il miracolo. La favola danese si chiude col giallo, gli applausi ma senza lieto fine. Quella inglese continua, con un aiutino e un(a) finale ancora da scrivere. Agli azzurri il compito di trasformarla in un incubo.
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