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Inter, arrestato capo ultrà nerazzurro per violazione Daspo

Il tifoso è stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza fuori dallo stadio poco prima del derby

Inter, arrestato capo ultrà nerazzurro per violazione Daspo

Gli agenti della Digos di Milano hanno arrestato in flagranza differita, il capo ultras nerazzurro, Andrea Beretta, presente allo stadio, poche ore prima che iniziasse il derby Inter-Milan, in violazione del Daspo a suo carico.

L'uomo è stato riconosciuto dall'analisi delle immagini dell'impianto di videosorveglianza dello stadio Giuseppe Meazza, mentre si trovava tra i tifosi nerazzurri pochi istanti dopo le cariche delle forze dell'ordine, che si erano rese necessarie dopo il lancio di bottiglie da parte degli ultras contro la polizia in piazzale Angelo Moratti.

Il tifoso è stato ammanettato dalla Digos in flagranza differita proprio dopo gli scontri avvenuti prima del derby, ai quali non risulta che abbia partecipato. Il soggetto è stato immortalato circa 2 ore prima del match subito dopo gli scontri tra i tifosi durante i quali circa 200 ultrà lanciavano petardi e bottiglie di vetro contro le forze dell'ordine davanti allo stadio. Il Beretta, che aveva già precedenti per reati sportivi e due Daspo con scadenza nel 2023 (per gli scontri di Inter-Roma e Inter-Atalanta del 2017), è stato arrestato in violazione degli obblighi di questi ultimi provvedimenti. La questura ha comunicato che il capo ultrà, dopo gli episodi di domenica si era presentato in commissariato per l'obbligo di firma a cui era sottoposto.

Il bilancio del derby

Si è concluso con l’arresto di un tifoso e la denuncia di altri tre sostenitori, oltre al sequestro sugli spalti di materiale pericoloso, il servizio di controllo effettuato ieri in occasione del derby di Milano dalla polizia di Stato e dai carabinieri. In manette per resistenza a pubblico ufficiale è finito un 28enne tifoso interista di origini francese, bloccato nei pressi del locale Il Baretto, rtirovo del tifo nerazzurro dove le forze dell'ordine sono state oggetto di un fitto lancio di bottiglie. La situazione è tornata alla normalità dopo una carica. Verso le 20, in via Piccolomini i poliziotti avevano fermato e denunciato tre tifosi di 36, 23 e 21 anni che stavano scavalcando la recinzione dello stadio. Nei loro confronti è stato avviato anche un procedimento amministrativo per il provvedimento di Daspo.

Inoltre prima del fischio d’inizio, durante la bonifica dell'impianto, sulle gradinate del secondo anello blu riservato ai milanisti sono stati trovati due borsoni con dei flash lampeggianti, bombolette di vernice spray nera e rossa, 15 torce, 4 generatori di fumo, 2 manganelli telescopici in metallo, tirapugni e striscioni non autorizzati riportanti frasi a sostegno di sostenitori colpiti da Daspo o in carcere.

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