Tra Inter e Milan un lungo derby che vale l'Europa

Tra Inter e Milan un lungo derby che vale l'Europa

È un derby lunghissimo. Può durare fino alle idi di aprile e anche oltre. Perché è il derby di Milano che decide un paio di posti sul treno ormai lanciato dell'Europa. L'Inter rallenta a Torino pagando a caro prezzo qualche disattenzione e l'oscuramento della sua guida calcistica, Banega. E non si possono trovare questa volta spiegazioni strampalate nelle scelte dell'allenatore: per la terza volta, lo schieramento è identico, segno di fiducia ma anche di garanzia di rendimento. Per fortuna di Pioli la Lazio non riesce a forzare il blocco cagliaritano mentre il Napoli continua a volare sia pure rischiando l'osso del collo, l'Atalanta si rimette in pista e il Milan alle spalle tallona e insegue con la tigna del gregario che vuole battere in volata il capitano. Meglio, a questo punto, rinunciare ai sogni di gloria del terzo posto e concentrarsi invece sul duello per l'Europa league, per risultare alla fine di questo lungo inseguimento anche concreti oltre che ambiziosi.

Dicono quelli che conoscono meglio la Benemata: non riesce a gestire i risultati partendo dal 2 a 1 rimediato a un certo punto nella sfida col Toro di Mihajlovic. Non è nelle condizioni di farlo. Chi insegue deve andare sempre a tavoletta, proprio come contro l'Atalanta, per sperare di guadagnare punti e posizioni rispetto a chi sta davanti. E se Icardi, senza un decente servizio, sta a guardare mentre Perisic spreca ogni bendidio, allora diventa grigia anche per un gruppo che ha una cifra tecnica considerevole puntare a raggiungere Mertens.

A questo punto è il derby di sabato 15 aprile, all'ora di pranzo, l'ora «che fa schifo» a Sarri, lo svincolo decisivo. Il Milan di Montella rischia di arrivare all'appuntamento con una rincorsa più agevole perché le tappe intermedie di Pescara (fuori) e Palermo (in casa) possono anche consentirgli di puntare al punteggio pieno. Montella sta realizzando qualcosa che non sa di miracolo ma odora di lavoro fatto bene e di cura dei preziosi dettagli.

Se perde ancora Bertolacci (dopo un minuto o poco più), vede rifiorire finalmente Mati Fernandez in gol dopo una vita e se non ha Suso, Bacca e Bonaventura in attacco per motivi diversi (infortuni o squalifica), beh quel diavolaccio di Deulofeu, Lapadula e Ocampos riescono a racimolare un bel numero di occasioni da mettere il Genoa con le spalle al muro nonostante il risicato 1 a 0 finale. Dopo la sosta, Romagnoli, Sosa e Bacca sono di rientro e aspettano tutti il recupero di Suso che fu il magnifico eversore dell'andata.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica