La viola è diventato il fiore della speranza interista. Chissà se in Indonesia... Per il vero da quelle parti va di moda l'ibisco, denominato fiore delle scarpe: appunto, serviva a pulire le scarpe. La viola non si presta, men che meno a Firenze e dintorni. Però l'Inter ci spera. La Fiorentina rischia di farle un doppio favore. La finale di coppa Italia, comunque vada, potrebbe gratificarla della partecipazione alla Europaleague, dipende da come se la caveranno le squadre che oggi le stanno davanti in classifica. La Fiorentina vinse l'ultima finale di coppa Italia 13 anni fa, allora se la giocò con Enrichetto Chiesa e Nuno Gomes, Rui Costa e Di Livio, Mancini in panchina. Stavolta l'hanno spinta il gol di Cuadrado e le parate di Neto. Magari, rovistando nella formazione, c'è di meglio rispetto a quell'altra Viola ma i giochi per questa coppa sono aperti, anche se Cuadrado non ci sarà.
L'Inter farà il tifo: il contrappasso fra Della Valle e Moratti rischia di riverberarsi su Thohir. E non in senso negativo. L'Inter sta inseguendo un posto in Europa, il nuovo presidente ha chiesto almeno il 5°posto in classifica: con questa situazione potrebbe bastare anche il 6°. Se Thohir e Mazzarri sono nati con la camicia, questo è un segnale. E intanto l'Inter sabato andrà a Firenze.
La Fiorentina cercherà il colpo, la vittoria che la gratifichi e le faccia consolidare la quarta posizione. E, invece, la sorte strizza l'occhiolino all'Inter: cosa di meglio che riacchiappare il tempo che fugge proprio a Firenze? Un successo a casa della Viola posizionerebbe i nerazzurri fra coloro che possono ancora dire qualcosa per gestire la zona Uefa. La Fiorentina ritroverebbe un avversario alle calcagna, poi ci saranno i pensieri di maggio per la Viola: quelli della finale.
Oggi la Fiorentina ha la faccia sbarazzina di chi può far girare la testa, ma non dimentichiamo i suoi alti e bassi difensivi, stanchezza e problemini fisici che per una squadra giovane contano sempre. L'anno scorso, a Firenze, l'Inter venne ribaltata, anche allora era febbraio, da quattro gol con Ljajic e Jovetic in gran spolvero: due a testa. Due terzi della squadra sarà in campo anche sabato: Handanovic, Juan Jesus, Nagatomo, Kuzmanovic, magari Kovacic, Guarin e Palacio. La Fiorentina un po' diversa. Senza i suoi colpi di mercato: Pepito Rossi in rimessaggio, Gomez in panchina. Matri in campo affiancato da Ilicic: meno preoccupante di quanto potrebbe, soprattutto se non ci sarà Savic in difesa.
All'andata bastò questa Inter (2-1) per appassire la Viola. Mazzarri provò perfino Icardi che ora gli vien richiesto a gran voce da Moratti («è fortissimo») e da Thohir («non vedo l'ora di ammirarlo»). Se i due presidenti ci vedessero meglio del tecnico sarebbe un grande smacco.
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