Sport

Inter già squadra Milan senza leader Entrambe devono ridurre le rose

D opo un mese di calcio-mercato, che è quasi come un campionato, l'Inter è nettamente davanti, il Milan insegue con qualche evidente affanno. Colpa del sabato nerissimo 20 giugno e del suo epilogo che ha consentito a Galliani di spendere ora 50 milioni avendo ancora a disposizione altri 25 risparmiati tra Jackson Martinez e Kondogbia. Roberto Mancini ha a disposizione una squadra che ha già una sua caratteristica precisa (un mix di fisicità con esperienza e gioventù), scolpita in modo plastico la sua spina dorsale (Handanovic in porta, Miranda Murillo coppia difensiva centrale, Kondogbia a suggerire gioco, Icardi il terminale d'attacco), solitamente pilastro per la costruzione di un gruppo vincente. Basterà ora completarla nelle prossime ore con un innesto (Cuadrado o Salah le opzioni a disposizione) prima di procedere a una drastica cura dimagrante della rosa (leggi cessioni) che rappresenta uno sbocco indispensabile per evitare che l'attuale sforzo economico-finanziario di Thohir si risolva, nei prossimi anni (quando scadranno le rate dell'attuale impegnativo mercato, più la cifra pesantissima del rimborso alle banche) in un buco spaventoso di bilancio.

La B2 (Bertolacci più Bacca) non è ancora sufficiente per garantire al Milan una ripartenza felice dalle gabbie della prossima stagione. Uno è un brillante giovanotto che nel Genoa di Gasperini ha compiuto promettenti progressi imponendosi anche come tre-quartista, l'altro è un bomber collaudato nella Liga, con una micidiale media-gol a partita, presentato da un giudizio favorevolissimo del suo capitano connazionale Zapata. Per marcare la differenza rispetto all'orribile anno di Inzaghi e puntare dritti al rilancio e alla Champions, serve ben altro. Innanzitutto a centrocampo dove Witsel, come ha ben chiarito De Jong, darebbe al centrocampo la sostanza indispensabile, e poi ancora in attacco prima di puntellare la difesa, risultata in epoca recente (dopo la partenza di Thiago Silva e l'addio di Nesta), il tallone d'Achille del Milan. A ben vedere manca soprattutto il leader della prossima squadra e Mihajlovic non è certo di quei tecnici alla Sarri i quali amano affidare al gioco e agli schemi questo ruolo. Ibrahimovic lo incarnerebbe alla perfezione pur non più avendo la gioventù dalla sua e rappresentando l'archetipo vizioso secondo il vangelo di Arrigo Sacchi.

Anche a Milanello, come ad Appiano, ridurre la rosa (Zaccardo, Albertazzi, Muntari, Nocerino, Rami, Alex) è l'altro obiettivo vitale, forse il più complicato da raggiungere.

Commenti