Inter, per la gloria (e per il denaro): 10 milioni di ragioni per essere Champions

A Monaco contro il Psg: forti di una marcia di 13 vittorie e della delusione per aver perso lo scudetto sul filo di lana

Inter, per la gloria (e per il denaro): 10 milioni di ragioni per essere Champions
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Per la gloria, ma non solo. Anche per il denaro. Perché quella di Champions non è vana gloria, ma gloria molto ben remunerata. Il cammino nerazzurro è cominciato in casa del City, l'avversario che due anni fa risvegliò l'Inter dal sogno, e finisce a Monaco, la città del Bayern, cioè l'avversario che nel 2010 fu comparsa nell'ultimo successo dell'Inter e in assoluto di una squadra italiana, nella coppa più importante. Quasi un segno del destino, senza nemmeno sforzarsi per interpretarlo. Finora, 14 partite, con una sola sconfitta, ininfluente, contro il Leverkusen, nel girone chiuso poi al quarto posto. Quattordici partite per 137 milioni già a bilancio come soli premi, record dei record per il calcio italiano (furono 101 quelli incassati dall'Inter nel 2023 e 110 quelli della Juventus nel 2017). Più gli incassi ai botteghini (14,7 milioni per la sola storica semifinale col Barcellona). Da sola, la partita di domani sera porterebbe in cassa altri 10 milioni e mezzo: 6 per la finale e gli altri 4,5 come gettone di presenza alla Supercoppa Uefa di agosto, avversario il Tottenham per chi vince a Monaco, altra gloria e altri quattrini. Vincere la Champions vale anche un posto nel Mondiale per Club prossimo venturo. Insomma, più vinci e più guadagni e più giochi. Scontato che alla fine una fetta vada anche alla squadra e non soltanto in cassa: se domani sera alzerà la Coppa, Lautaro potrà poi dividersi anche 10 milioni con i compagni e lo staff tecnico. Non che faccia la differenza, a certe altezze, ma sono sempre 3/400 mila euro a giocatore, divisi in base alle presenze. Nella scorsa Champions League, l'Inter incassò solo 72 milioni di premi, colpa dell'eliminazione agli ottavi di finale e della vecchia formula, con meno partite (e meno soldi). A oggi, prima di giocare l'appuntamento più importante, il saldo attivo è praticamente raddoppiato (137 vs 72) con riflessi importanti sul prossimo bilancio, riportato in parità in 4 stagioni, quelle con Inzaghi in panchina, lui che nell'autunno del 2022 disse «dove alleno io arrivano i trofei e crescono i ricavi». Oggi ride solo Oaktree. Nel 2021 il club nerazzurro chiuse la gestione con 245 milioni di passivo. Lo scorso 30 giugno il saldo negativo è sceso a 36 milioni, mentre per il prossimo si ipotizza addirittura il primo segno più. Basteranno per convincere Inzaghi a rimanere?

Ieri allenamento pomeridiano, poi tutti in

ritiro, col caloroso ultimo saluto del tifo organizzato, che non sarà all'Allianz Arena. Stamane partenza per Monaco di Baviera, allenamento a metà pomeriggio nel teatro dei sogni. Stanno tutti bene, formazione scontata.

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