Inter-Roma da Champions sospesa tra passato e futuro

Spalletti sul Totti senza ruolo: «I giallorossi sanno cosa fare L'affare Zaniolo-Nainggolan deciso dal Ffp, ma noi...»

Inter-Roma da Champions sospesa tra passato e futuro

Stanno tutti bene. «La corda è tirata al punto giusto» informa Spalletti che incrocia il suo passato e in particolare Totti senza provocare grandi sommosse popolari. «Vincere a San Siro ci darebbe la spinta giusta» pronostica Claudio Ranieri che non ha rimpianti nel ritrovare l'Inter inseguito solo da un rimorso («quando partirono Thiago Motta e Coutinho perdemmo smalto»). Stanno tutti bene, d'accordo con qualche eccezione. Zaniolo, ad esempio, secondo il referto romanista di Ranieri («non è al top ma il suo ruolo è mezz'ala»). Anzi, per giustificare il suo recente trasferimento da Appiano Gentile a Trigoria, Spalletti tira fuori una spiegazione spettacolare. «È stata decisa dal nostro socio di maggioranza, il Financial fair play dell'Uefa» segnala che in parte è vero e in parte no. Perché poi la verità è quella declinata successivamente: «Nel calcio italiano c'è fretta di risultati e con Nainggolan pensavamo di fare subito il salto». Tutto vero, anzi verissimo. Come la ricostruzione del dissidio familiare firmato da Wanda Nara appunto nella trasmissione di Mediaset dal titolo omonimo durante la quale informa che «Mauro è sereno, anzi è lui l'elemento forte», che «ha sempre aiutato la famiglia e anche la sorella donandogli un'auto» e infine che «ci vedremo anche l'anno prossimo» per chiudere con una noticina personale («non sono una strega»).

Invece ci vorrebbe proprio una strega per capire quel che succede dietro le quinte della Roma e in particolare per decifrare il futuro di Francesco Totti, stretto tra due opzioni previste da Pallotta e Baldini e quindi non ancora in grado di svelare il suo nuovo ruolo al fianco di Massara e De Sanctis fresco di diploma da ds ottenuto a Coverciano. «Difficile dare consigli alla Roma, sanno cosa fare con Totti»: così Spalletti liquida la spinosa questione anche per non finire nuovamente nel tritacarne di una vicenda che ne ha logorato l'immagine. Una strega servirebbe magari anche per capire se quelle magliette neroazzurre tarocche vendute davanti ai cancelli di Appiano Gentile con il numero 21 intestato a Dybala rappresentano davvero una traccia di futuro mercato. Di sicuro la rappresenta la frase di Pellegrini, centrocampista della Roma, il quale dinanzi al quesito sul proprio avvenire dice e non dice: «Qui sono a casa ma non decido solo io il futuro». Come dire: attenti che questi mi possono anche vendere per fare soldi e magari coprire qualche crepa del bilancio che in caso di mancata Champions sarebbe pericolosa.

Stanno tutti bene, insomma. Anche Lautaro e Icardi tra cui Spalletti non sa ancora scegliere in pubblico, oppure Borja recuperato perfettamente al pari di El Shaarawy partito per Milano secondo l'ultimo bollettino giallorosso. Stanno tutti bene e hanno voglia, a parole, di praticare calcio coraggioso.

«Voglio vedere una squadra all'attacco» promette Ranieri mentre Spalletti gongola garantendo che «il gap con Napoli e Roma è stato ormai colmato». Forse sarebbe il caso di confermarlo questa sera a San Siro dove, a dimostrazione che c'è voglia di bel calcio, saranno in 60 mila nonostante il grande esodo pasquale.

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