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Inter, Ronaldo fa mea culpa: "Non chiederei più a Moratti di esonerare Cuper"

Ronaldo il Fenomeno, a distanza di quasi 17 anni, ha ammesso di aver commesso qualche errore nei confronti dell'Inter: "Non rifarei alcune cose, ad esempio non rimetterei il presidente Moratti spalle al muro per decidere il mio futuro"

Inter, Ronaldo fa mea culpa: "Non chiederei più a Moratti di esonerare Cuper"

Ronaldo, il Fenomeno, è stato uno degli attaccanti più forti della storia del calcio nonostante i gravissimi infortuni alle ginocchia partiti nel corso della sua carriera. I tifosi dell'Inter hanno ancora negli occhi le sue giocate da fuoriclasse assoluto che permisero alla squadra allenata da Gigi Simoni di vincere la Coppa Uefa nel 1998 e di sfiorare il tanto contestato e avvelenato campionato nella stagione 1997-98. Ronado ha giocato per cinque anni all'Inter ma è stato spesso in infermeria: il club nerazzurro ha avuto pazienza, l'ha rimesso in piedi e gli ha permesso di giocare il Mondiale del 2002, vinto dal Brasile con Ronaldo che non solo fu capocannoniere della manifestazione ma che sollevò anche il Pallone d'Oro, il secondo della sua carriera.

Ronaldo era presente il 5 maggio del 2002 all'Olimpico quando L'Inter perse 4-2 contro la Lazio gettendo alle ortiche la possibilità di vincere lo Scudetto, andato poi alla Juventus. In quella rovente estate del 2002, dopo aver vinto il Mondiale, Ronaldo tornò a Milano facendo pressione su Massimo Moratti per far esonerare Hector Cuper, l'hombre vertical che non aveva per niente legato con il Fenomeno. Il brasiliano non fu accontentato e lasciò Milano "come un ladro" a detta di molti tifosi dell'Inter che non gli perdonarono mai quell'addio repentino e inaspettato. Il suo ritorno al Milan nel 2007, poi, segnò la fine del rapporto tra i tifosi e il fuoriclasse 42enne.

A distanza di quasi 17 anni, però, il Fenomeno è tornato a parlare del suo addio all'Inter e ha ammesso di avere avuto delle colpe. Ecco le sue parole a Sky Sport: "L'Inter è nel mio cuore e lo sarà per sempre. Non rifarei alcune cose, ad esempio non rimetterei il presidente Moratti spalle al muro per decidere il mio futuro. Perché nel momento in cui gli ho chiesto di mandare via Cuper altrimenti me ne sarei andato via io, Moratti ha deciso di tenerlo. Cercherei di far prevalere la mia idea in un'altra maniera. Sono stati 5 anni bellissimi della mia vita. 5 anni in una città che ho imparato ad amare, con la gente che mi ha voluto sempre molto bene. Ho un amore per Milano e per l'Inter che credo rimarrà per sempre. L'amore che ho sentito e ricevuto in Italia non l'ho sentito da nessun'altra parte. Senza dubbio.

Ora da presidente devo dire che Moratti e' una forte ispirazione per me".

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