Milano - La settimana dell'Inter non è stata semplice: dal pareggio sofferto con l'Atalanta all'approvazione del peggior bilancio nella storia del calcio italiano (245,6 milioni di passivo), passando attraverso lo zero a zero di Kiev che ora pesa sul resto del cammino in Champions League. E così, dopo averlo silenziato prima degl'impegni di campionato contro Bologna, Fiorentina e Atalanta, la comunicazione nerazzurra si riaffida alle parole di Simone Inzaghi nella speranza che intorno alla squadra non si alzino troppo temperatura e pressione.
«Non ho bisogno di rassicurazioni, abbiamo un amministratore delegato bravissimo», dice il tecnico, scordandosi che in realtà l'Inter di ad ne ha addirittura due. «Penso che la società sia stata brava, il nostro obiettivo era mettere in sicurezza il club e il bilancio del prossimo anno sarà migliore». Sappiamo che sarà sicuramente così, ma sappiamo anche che per risalire a perdite sopportabili, all'Inter non basteranno i 60 milioni di plusvalenza per le cessioni già fatte di Lukaku e Hakimi, non basterà la riapertura dello stadio al pubblico (altri 40/50 milioni se tutto andrà bene), non basterà nemmeno l'auspicato passaggio del girone in Champions League (20 milioni) o i maggiori ricavi dagli sponsor. È concreto il rischio di almeno un'altra cessione importante e non è un caso che Suning continui a tenere le sue quote sul mercato.
Buon per l'Inter che si torni subito in campo, anche se la trasferta a Reggio Emilia col Sassuolo (inizio 20,45) non è semplice. Stasera si chiude il miniciclo di 7 partite tra le due soste per le Nazionali e a Inzaghi il bilancio che interessa di più è quello del campo: vuole vincere per restare nella parte altissima della classifica, tenere la Juventus a distanza di sicurezza, e soprattutto scattare a +5 rispetto all'Inter di un anno fa.
Il Sassuolo, che in passato tante volte ha creato problemi all'Inter (7 sconfitte nelle prime 11 sfide, fino al 2018) non è più un tabù. Lo scorso anno è stato battuto 2 volte. Curiosamente, la partita di andata a Reggio Emilia fu giocata (e stravinta dall'Inter, 0-3) all'indomani dell'approvazione dell'assemblea del bilancio 2020, quei -102 milioni che allora fecero scalpore. Per chi crede a certe cose, potrebbe essere un buon segnale.
Per quanto l'avversario sia ostico, rientrando in Italia il livello medio si abbassa, per cui in diretta proporzione l'Inter può ambire a gonfiare ulteriormente le sue statistiche di primo attacco del campionato. «Col Real Madrid abbiamo avuto 18-19 occasioni da gol», si difende Inzaghi, confondendo i tentativi con le occasioni vere, ma tant'è. «Anche a Kiev le opportunità migliori sono state le nostre», aggiunge con un po' di rammarico.
Anche stavolta, spazio alla coppia titolare Dzeko-Martinez, terminale
di una squadra che dovrebbe essere nella sua versione di gala, con Dumfries favorito su Darmian, nonostante l'incolore prova di Kiev. Per il resto, difesa titolare e centrocampo anche, con Calhanoglu e Perisic dall'inizio.
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