Un Milan arrabbiato ed esagerato. Lo vuole Filippo Inzaghi per voltare pagina e mettersi alle spalle la crisi. «Dobbiamo essere inc ati per come vanno le cose», la scossa dell'allenatore che non pone limiti alla sua squadra «dobbiamo pensare che possiamo vincere tutte e sedici le prossime partite». Fondamentale partire dall'Empoli, oggi all'insolita ora di pranzo, che all'andata fece suonare il primo campanello d'allarme facendo soffrire e non poco i rossoneri e adesso fa dire a Inzaghi «grande squadra», forse anche esagerando, ma umile nel riconoscere «gavetta ed esperienza di Sarri, ma io farò l'allenatore a lungo». La gara del Castellani passerà alla storia anche per l'unico gol rossonero di Torres, un girone dopo tocca a Destro e al 4-4-2, però almeno inizialmente senza Cerci. «Cercherò di sfruttarlo nell'ultima mezz'ora», quello che finora non gli è riuscito e cioè pescare dalla panchina qualche gol, perché finora in campionato hanno segnato solamente i titolari.
Comunque la via del successo passa sempre dal bel gioco a «quell'identità da ritrovare al più presto» anche per sfruttare un calendario sulla carta favorevole. Magari facendo tornare San Siro una casa dolce casa, in attesa di quella nuova. Finora raccolti appena diciassette punti, quattro i ko incassati al Meazza per la squadra di Inzaghi che prima della vittoria con il Parma, nel gennaio da dimenticare, aveva perso con Sassuolo e Atalanta. Dopo l'Empoli, toccherà subito al Cesena e quindi al Verona, in mezzo il Chievo fuori casa. Occasione per raddrizzare la classifica, «inutile guardarla ora», e tornare a pensare a un posto nella prossima Europa.
Ma quella sarà un'altra stagione e continua a fare da sfondo il tormentone sul suo futuro, lui si smarca ma precisa che «sono forte e combatto contro tutto e tutti». Intanto si porta avanti e se mai ce ne fosse bisogno conferma la sua perfetta sintonia con Silvio Berlusconi che ha indicato la nuova filosofia di un Milan giovane e italiano. E Inzaghi raccoglie l'assist: «Sono contento che il presidente abbia la mia stessa visione di calcio. Le grandi squadre hanno sempre avuto un'ossatura italiana mixata con dei grandi campioni stranieri».
Il tormentone sul destino di Inzaghi va di pari passo con quello della società, ma lo stesso allenatore spiega: «Berlusconi non lo vedo lontano dal Milan, venerdì l'ho visto carico». Poi ci ha pensato Fininvest con un comunicato ufficiale a smentire le ultime indiscrezioni su un investitore thailandese e un'operazione da circa un miliardo di euro.
«Premesso che da parte di vari soggetti è stato mostrato interesse per partnership con Fininvest relative al Milan recita il testo -, Fininvest smentisce categoricamente che esistano colloqui di qualche concretezza e tantomeno preaccordi scritti o incontri decisivi in agenda». Di incontri decisivi in casa Milan nell'immediato c'è solo quello con l'Empoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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