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Italrugby in meta nella storia. E passa il cucchiaio al Galles

Partita sempre in pugno, possesso e qualità. Per gli azzurri di Quesada seconda vittoria e il Sei Nazioni migliore di sempre

Fonte: Twitter (@italrugby)
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Italrugby in meta nella storia. E passa il cucchiaio al Galles

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Il miglior Sei Nazioni azzurro di sempre si incornicia sotto il tetto chiuso del Millennium. A Cardiff è lezione di Italiano perché la vittoria per 24 a 21 nell'ultima sfida contro il Galles è netta come poche. Un dominio totale quello consumato da Lamaro e compagni negli ottanta minuti giocati con i dragoni. Una partita perfetta, costruita dalla difesa e dalla disciplina. 215 i placcaggi portati a segno, meno della metà quelli subiti contro un Galles che si ritrova il cucchiaio di legno in bacheca dopo cinque sconfitte che certificano una crisi pesantissima. Gli azzurri mettono tanta sostanza nel match: idee chiare in difesa e un controllo assoluto nell'area del placcaggio con Nicotera, Lamaro e Fischetti cinici e matematici nel mettere le mani sul pallone per tirare il freno a mano alle iniziative gallesi. In attacco lo show inizia a metà del primo tempo dopo che il piede di Paolo Garbisi aveva portato l'Italia già avanti nel punteggio. Il primo colpo lo affonda Monty Ioane che finalizza una perfetta costruzione azzurra e un ricamino Brex-Garbisi per aprire un'autostrada all'ala azzurra. È il simbolo del dominio: controllo del possesso davanti e qualità.

Roba da spellarsi le mani perchè quasi non ci credi che sei a Cardiff e all'intervallo negli spogliatoi torni con un +11 sul tabellone e più mezza partita in tasca. Nella ripresa la musica non cambia. All'Italia non basta restare in controllo, vuole anche dare spettacolo. Ci riesce dopo 6 minuti con Pani che, innescato da Ioane, si inventa uno slalom da 50 metri tra le maglie rosse dei Dragoni fino a depositare l'ovale oltre la linea. Spettacolo puro che porta gli azzurri a condurre sul +18 e almeno fino alla mezzora il dominio azzurro regge alla grande. Ci si spaventa per il frontale tra lo stesso Pani e Grady e quando il Galles accorcia le distanze con Elliot Dee con l'intervento della moviola che ratifica la meta il margine è tanto ampio da considerare la marcatura solo un episodio. Eppure tutto serve: anche quando a dieci minuti dalla fine l'indisciplina delle magliette rosse regala due piazzati in due minuti, sei punti firmati ancora da Garbisi e Page Relo che alla fine risulteranno decisivi. All'ultima curva di un match intensissimo la fatica si fa sentire e i padroni dei casa ne approfittano, un uno-due che arriva troppo tardi con l'Italia che festeggia per aver scritto una pagina di storia passando finalmente di mano il cucchiaio di legno. In classifica finiamo al quinto posto, con 11 punti ma le vittorie contro Scozia e Galles peseranno se non altro su un ranking che ha già prenotato per gli azzurri un posto tra le prime dieci. Merito di Quesada, va detto: al porteno è bastato solo un breve rodaggio per costruire una rivoluzione che oggi disegna sui volti azzurri un sorriso lungo quanto tutta la storia del Sei Nazioni.

SEI NAZIONI ALL'IRLANDA:

Scozia battuta 17-13

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