
Sette settembre 2002, sette settembre 2025. L'Italvolley femminile è di nuovo sul tetto del mondo, 23 anni dopo la prima e fin qui unica volta. Da Berlino a Bangkok, la notte del PalaHuamark si tinge d'azzurro, nell'apoteosi di una delle squadre più forti di tutti i tempi. La Turchia di Daniele Santarelli si piega 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8), dopo una semifinale vissuta tra picchi esaltanti e valli che hanno portato le nostre a un passo dall'abisso, evitato col talento e la resilienza che contraddistinguono questo gruppo di fuoriclasse. Dopo 25 anni una nazionale torna a vincere consecutivamente Olimpiadi e Mondiali: è la quinta nella storia del volley femminile, la terza per lo sport italiano dopo la tripletta della Nazionale di calcio tra il 1934 e il 1938 e il Settebello della pallanuoto nel biennio '92-'94. Numeri da leggenda.
Dopo la battaglia col Brasile, le azzurre si regalano un'altra notte epica e forse ancora più complicata, contro una Turchia solida al centro, sporca quanto basta e con Vargas a tratti incontenibile, che ha imperversato nel secondo e quarto set stravinti dalle campionesse d'Europa in carica. Ma quando la squadra di Santarelli sembrava sul punto di allungare le mani sulla partita, sul 6-4 nel tie-break, l'Italia ha deciso di entrare dalla porta principale nel firmamento dello sport, ribaltando il match con un parziale mortifero di 11-2. Merito anche di Julio Velasco, artefice di un biennio tutto d'oro: il ct ha mosso le pedine che hanno deciso la partita, rinforzando la ricezione col secondo libero Fersino, decisiva per disinnescare Vargas, e inserendo Antropova, fondamentale in attacco e a muro. Già, il muro: cinque quelli stampati dalle azzurre negli ultimi sette scambi, tre dei quali consecutivi firmati da Fahr e Sylla, autrice del punto decisivo e che si è confermata anima e cuore di questa squadra. "Contava vincere, non importava come", racconta Orro, miglior alzatrice e miglior giocatrice del torneo. "Dopo il Brasile ci siamo prese un'altra rivincita: la partita con la Turchia dell'ultimo Europeo ce l'eravamo segnata, siamo riusciti a batterle con le ultime briciole di energia". La capitana Danesi, miglior centrale del Mondiale, non trattiene le lacrime: "Non so quando realizzeremo che squadra siamo e cosa abbiamo fatto. Essere sotto di due nel tie-break dovrebbe far tremare le gambe, ma non a noi: abbiamo dato un esempio di resilienza, aiutandoci a superare i problemi e prendendoci la vittoria anche senza giocare la nostra miglior partita".
Per alzare la coppa al cielo, Anna ha chiamato Monica De Gennaro: Moki si è presa il derby in famiglia contro il marito Daniele Santarelli, oltre al premio di miglior libero del Mondiale, nella sua ultima recita in azzurro. Un finale da favola, per una campionessa infinita che insieme alle compagne ha fatto la storia dello sport italiano.