
Enzo aveva quindici anni ma da cinque viveva nel buio di un male terribile che gli ha tolto infine la gioia di vivere. Elliott Charles aveva un anno e un virus maligno se l'è portato via. Julio Sergio Bertagnoli è il padre di Enzo, il portiere brasiliano ha giocato nella Roma e poi nel Lecce, la memoria di quei giorni felici non ha più significato, si è rasato il capo come il figlio costretto alle cure per combattere il tumore, le fotografie appartengono alla speranza, la notte è affollata di pensieri spenti, l'alba ha consegnato una realtà amarissima, medulloblastoma il nome feroce della malattia che ha emesso la sentenza. Matthias Verreth è un calciatore belga del Bari, ha abbandonato il Brescia fallito ed ha accettato il viaggio al sud, stava allenandosi a Roccaraso, con la squadra pugliese, una telefonata ha cambiato definitivamente la sua esistenza, il figlio, Elliott Charles, di quattordici mesi, era morto, improvvisamente, all'inizio di una esistenza piena di sogni e promesse così come quella di Amelia Madelyn, l'altra figlia nata dopo il matrimonio con Seli Muyabo nel maggio di due anni fa. C'è una fotografia nella quale Matthias è chino sul figlio, lo bacia nascondendone il volto, Elliott porta una bianca cuffia e ha gli occhi chiusi, non ha avuto il tempo di accenderli alla vita. Una domenica di tramonti neri per la gente del football, assieme alle notizie di mercato, ai primi gol, esistono storie comuni e tragiche, fotogrammi e racconti che restituiscono alla normalità quotidiana gli abitanti di un mondo ritenuto soltanto carico di privilegi e di fortuna sfacciata.
C'è altro, c'è lo strazio di una famiglia che perde il proprio futuro, perché la malattia e poi la morte di un figlio tagliano i rami dell'albero, lo privano della linfa indispensabile, cancellano il desiderio di continuare. Julio Sergio e Matthias hanno spenta l'ultima candela. Dentro, il silenzio della solitudine. Fuori, l'inutile chiasso della folla.