Juve, la banda Conte alla prova del nove per spaventare la Roma

Juve, la banda Conte alla prova del nove per spaventare la Roma

Torino Chissà se il (teorico) clima natalizio farà sì che l'odierno Atalanta-Juventus sia solo una partita di calcio e non qualcosa di simile a una guerra: l'8 maggio scorso, quando i bianconeri si imposero 1-0 grazie a un gol di Matri, il match venne sospeso per sette minuti a causa di continui lanci di pietre e fumogeni tra le due tifoserie, cose che succedono più o meno solo in Italia. La Juve si era già laureata campione tre giorni prima, aveva comunque portato a casa altri tre punti e collezionato la nona vittoria di fila, record nella gestione di Conte: anche oggi i bianconeri potrebbero stappare spumante per il medesimo ruolino di marcia, pur non potendo ovviamente pensare di avere già chiuso i conti in campionato. Di questo passo sarà però difficile che qualcuno possa davvero impensierirli e le ultime settimane sono servite a mettere ancora una volta in chiaro quali sono i rapporti di forza del nostro campionato: la Juve di oggi ha cinque punti in più in classifica rispetto a dodici mesi fa, ha trovato in Tevez un giocatore capace di arrivare già in doppia cifra come nell'era dei tre punti erano stati capaci di fare solo Trezeguet e Amauri (ma non c'è il rischio che l'attuale 10 faccia poi la fine del brasiliano) e, dulcis in fundo, ha chiuso la porta a doppia mandata. Buffon non subisce infatti gol da 730' e, dovesse rimanere imbattuto anche oggi, si piazzerebbe al terzo posto nella speciale classifica del nostro campionato dietro i soli Sebastiano Rossi (929', nel Milan 1993-94) e Dino Zoff (903', nella Juventus 1972-73): mai SuperGigi era rimasto imbattuto per così lungo tempo in campionato e l'unico rammarico è che non sia stato in grado di sfoggiare un miracolo su quel tiro di Sneijder che un paio di settimane fa è costato alla Signora l'addio alla corsa Champions. Acqua passata, per forza di cose: la scalata può comunque continuare tra i patri confini e, appena oltre gli attuali 820', ci sono De Sanctis (744'), Marchegiani (745), Pinato (757), Pelizzoli (774) e Da Pozzo (791).
È una Juve che insomma in Italia trita tutto quanto le si para di fronte e che non intende fermarsi: Colantuono peraltro non ha mai battuto Conte e anche questo vorrà pur dire qualcosa. Come propellente alla giornata odierna, forse l'ultima senza Pirlo, c'è anche ovviamente (soprattutto) il fatto che dopo la sosta arriverà allo Stadium la Roma: ospitarla con almeno gli attuali 5 punti di margine non sarebbe male e a quel punto - battendola - la corsa verso il tricolore sarebbe davvero agevolata e nel caso i bianconeri eguaglierebbero le dieci vittorie di fila ottenute a inizio stagione dalla truppa di Garcia nonché quelle della Juve 1931-32.
Dopo di che, oggi non sarà comunque semplice: i titolari hanno però riposato quasi tutti nel match di mercoledì in Coppa Italia contro l'Avellino e si ripresenteranno con la solita fame, di Tevez si è detto e Llorente non gli è da meno.

Semmai ci sono da tenere a bada i mugugni di Vucinic, che in effetti potrebbe partire anche a gennaio nel caso di un'offerta intorno ai 12-13 milioni, e fare in modo che Conte non si rabbui troppo: ieri il tecnico è rimasto silente dopo non avere nascosto in settimana la sua irritazione per essere stato nuovamente tirato in ballo circa la vicenda scommesse. Tre punti oggi e la continua corte di Agnelli, che vorrebbe allungargli il contratto oltre il 2015, gli restituirebbero il sorriso.-

Domenico Latagliata

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