Juve, battere la Fiorentina per evitare la partenza peggiore di sempre in A

Nel 1998 e nel 2015 18 punti nelle prime 12 giornate. Lo scorso anno il colpo dei gigliati

Juve, battere la Fiorentina per evitare la partenza peggiore di sempre in A

Vincere per rilanciarsi in campionato. Ma anche per evitare la peggior partenza di sempre nell'era dei tre punti a vittoria considerando le prime dodici partite di serie A: per adesso il record negativo è rappresentato dai 18 punti ottenuti nel 1998/99 e nel 2015/16, in quest'ultimo caso proprio con Allegri in panchina. Nel tardo pomeriggio di oggi la Juventus ospita la Fiorentina provando a indossare il vestito della Champions, quello che le ha permesso di ottenere la qualificazione agli ottavi di finale con due turni di anticipo.

Nessuno si illude che sarà facile e del resto la squadra di Italiano arriva allo Stadium con tre punti in più in classifica: né va dimenticato che lo scorso anno i viola vinsero qui nel turno prenatalizio infliggendo alla squadra di Pirlo un 3-0 epocale. «Dobbiamo stare zitti e pedalare», ha ribadito ieri Allegri. Un po' più sollevato rispetto a qualche giorno fa, ma consapevole del fatto che il 4-2 ottenuto contro lo Zenit San Pietroburgo non certifichi la guarigione della sua creatura. «Abbiamo troppe pause, soprattutto mentali: dobbiamo migliorare». Inutile andare troppo per il sottile né vendere fumo: serve l'arrosto, di questi tempi. Anche se la Fiorentina è una delle rivelazioni del campionato, ha un Vlahovic che pare non risentire più delle contestazioni legate al mancato rinnovo ed è stuzzicata dall'idea di riuscire per la prima volta nella sua storia a vincere due volte di fila a Torino. Dove lo Stadium non si è finora confermato il solito fortino, avendovi vinto l'Empoli e il Sassuolo: tenuto conto che in stagione i bianconeri non hanno fatto bottino pieno nemmeno contro Udinese e Verona, va da sé che tornare a fare la Juve almeno contro la classe media migliorerebbe non poco il fatturato della squadra.

Assaporare nuovamente il sapore dei tre punti è insomma l'unica cosa che conta, avendo perso gli ultimi due match di campionato: tre ko di fila in serie A non si registrano da marzo 2011 con Delneri in panchina e nessuno ambisce a eguagliare il bilancio del primo tecnico della gestione di Andrea Agnelli. «Quella contro la Fiorentina resta una gara da bollino rosso ancora Allegri -. Ma lo saranno tutte fino a quando non riusciremo a rimanere dentro la partita per tutti i novanta minuti. La Juve (che ieri ha dovuto registrare lo stop a tempo indeterminato di Daouda Peeters, 22enne in prestito allo Standard Liegi già aggregato in prima squadra da Sarri e Pirlo, a causa di una neuropatia) non può essere una squadra che gioca le partite e non sa cosa può succedere: dobbiamo imparare a chiuderle e a spostare immediatamente l'obiettivo su quella successiva».

Un passo per volta, comunque: con il 4-4-2 che prevede Chiesa e Bernardeschi esterni, Dybala libero di fare un po' quello che vuole e Morata centravanti (Kean è ancora indisponibile).

«Bisogna che i giocatori offensivi siano disponibili a fare la fase difensiva, altrimenti diventi vulnerabile. Per raggiungere risultati importanti servono entrambe le fasi, altrimenti si oscilla». Cosa che la Signora non può più permettersi.

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