Juve in finale di forza per non finire a zero titoli

L'ex Bernardeschi piega la Fiorentina che però si arrende solo al 2-0 del 94'. Allegri oltre le critiche

Juve in finale di forza per non finire a zero titoli

Inter-Juventus finale di coppa Italia, 11 maggio a Roma. Due gol decidono la sfida contro la Fiorentina in una partita tosta ma non esaltante secondo usi e costumi del nostro calcio. La Juventus ha prodotto di più dei viola, pur accusando fatica nell'ultima fase. Il primo gol di Bernardeschi, eccellente nello stop di petto e nella conclusione di sinistro immediato a volo, la complicità di Dragowski e di Biraghi è stata decisiva, la Juventus ha giocato un primo tempo con i soliti affanni difensivi causati da De Sciglio, poi ammonito e da alcune imprecisioni di De Ligt e Bonucci, mentre la squadra non è sembrata compatta tra i reparti, con un centrocampo inventato per emergenza. La ricerca della palla lunga per Vlahovic è stata prevedibile, il serbo in evidente tensione nervosa contro i suoi ex sodali, ha incontrato troppe difficoltà anche perché male supportato da Morata lento nei movimenti e scarsamente reattivo nelle giocate in combinazione. Di contro la Fiorentina si è disunita in un football orizzontale che ha provocato la rabbia, tendente all'isteria, di Italiano.

La partita ha avuto, dunque, uno sviluppo sussultorio e mai lineare, molti, anzi troppi gli errori di tecnica elementare, male la lettura di situazioni offensive di entrambi gli attacchi, quello bianconero per la fibrillazione continua di Vlahovic su tutti i palloni, quello fiorentino per la distrazione dei centrocampisti a cercare soluzioni verticali per Cabral mentre Ikoné, sulla zona esterna di sinistra ha spesso dimenticato Rabiot, nelle ripartenze del francese. L'uscita di Torreira, dovuta a un fastidio alla schiena, ha tolto a Italiano un uomo di spinta, l'ingresso di Amrabat ha però aggiunto chili e potenza e la squadra toscana ha provato ad alzare il tono ma insistendo su noiosi passaggi laterali, Perin è dovuto intervenire su una deviazione di testa casuale di De Ligt con la Juventus come abitudine passiva, arretrando di venti metri il proprio baricentro e cercando l'azione di rimessa e su una di queste Zakaria, servito da Vlahovic (!!), ha colpito la parte esterna della porta di Dragowski. Italiano ha capito, in ritardo, di dover aggiungere sostanza in attacco, Saponara ha così dato spazio a Sottil, la Juventus ha dato segnali di stanchezza e preoccupazione dinanzi alla girandola viola, non riuscendo nè a gestire, né a ripartire, sbagliando banalmente anche un paio di rimesse laterali.

Allegri si è accorto dopo oltre un'ora dell'inconsistenza tattica di Morata, il cambio con Dybala ha scaldato i tifosi, l'argentino si è tenuto a distanza dalla porta avversaria e ha lavorato in copertura, mentre la Fiorentina ha concluso con tre punte, Piatek si è andato ad aggiungere al fronte di attacco così esaltando Allegri che ha tolto dal campo Bernardeschi e Vlahovic per Chiellini, Kean e

Cuadrado che ha inventato l'assist per il due a zero di Danilo, vecchio calcio fa buon brodo. E fa finale. Inter-Juventus all'ultimo atto di Coppa Italia non si vedeva dal 1965 e sarà una rivincita della Supercoppa di gennaio.

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