Cinque anni fa (il 10 aprile del 2007) Juve-Napoli era «solo» il match clou di serie B: i bianconeri cercavano di uscire dal fresco pantano di Calciopoli, i partenopei proseguivano la scalata della nuova era De Laurentiis. Sbarcarono a braccetto in A per iniziare la risalita ai posti nobili del nostro calcio. Domani sera i riflettori dello «Juventus Stadium» si accenderanno per uno degli appuntamenti più attesi della stagione. Sarà lantipasto della finale di Coppa Italia, ma anche una sfida dal sapore particolare e non soltanto per i prestigiosi obiettivi di classifica di entrambe. È lennesimo capitolo di una storia di rivalità, colpi ad effetto, risvolti sorprendenti diventati ormai leggendari. E i due club, che hanno fatto sfracelli al botteghino (merito delleffetto Champions a Napoli e del nuovo impianto a Torino), guardano già con ottimismo al futuro prossimo.
Lo Juve-Napoli parte prima, in un ideale ponte di 50 giorni che porterà allaltra serata di gala dellOlimpico, avrà una scenografia stile hollywoodiano (che piacerà di certo ad Aurelio De Laurentiis): sold out già ottenuto da una settimana, il terzo in 12 giorni dopo le sfide con Milan e Inter. Nel suo fortino, la squadra bianconera mostra sempre carattere e motivazioni altissime, ma cè da giurare che il Napoli andrà a Torino con la voglia matta di sgambettare la Vecchia Signora.
Del Piero - che sta ricevendo la corte del patron del Napoli (i bookmakers quotano a sei un eventuale trasferimento di Alex a Fuorigrotta) - ha iniziato da ieri a cinguettare su Twitter dopo il suo rilancio grazie ai due gol decisivi alle milanesi. Allandata fu quasi spettatore al San Paolo (giocò uno spezzone finale) dove andò in scena uno spettacolare 3-3, con il Napoli due volte in doppio vantaggio e poi rimontato in undici minuti. Stavolta chissà, anche se Conte pensa al bis del modulo dellandata con Matri e Vucinic in attacco.
Il trend degli ultimi anni vede una Juve che manca il successo dal 28 febbraio 2009: decisivo il tiro (sporcato) di Claudio Marchisio. «Per me sarà dura non vedere più Alex sul campo tutti i giorni, è stato il mio mito, poi mio compagno e capitano - così il centrocampista a Sky -. Ha insegnato a tutti noi lo stile Juve, la consapevolezza di che cosa significhi indossare questa maglia».
Allandata Marchisio era assente per squalifica, domani vuole dare il suo contributo per non mollare nellinseguimento al Milan: «Dobbiamo credere allo scudetto, siamo imbattuti, mai la Juve aveva avuto una simile striscia iniziale di imbattibilità. A Napoli, quando recuperammo due reti, si palesò la crescita del nostro gruppo. Penso che, essendo anche Catania-Milan, questa potrà essere davvero la giornata chiave».
Il «Principino» ha incassato gli elogi dellidolo dei napoletani Diego Maradona («spero che assista alla finale di Roma, così potrò stringergli la mano») e ieri ha ringraziato ancora Conte, con il quale ha ottenuto il suo record stagionale di reti. «È luomo che ha saputo risvegliare orgoglio ed entusiasmo in tutti noi, ma si è rivelato anche un grandissimo tattico. Il centrocampo che ha disegnato è perfetto per le mie qualità, non è un caso che stia vivendo la miglior stagione della mia carriera». Chiellini ha la sensazione che «con Conte la Juve possa aprire un nuovo ciclo, perché intorno ai nostri campioni sta crescendo unottima squadra. Intanto inseguiremo il più bello fino in fondo».
Un illustre ex di entrambe, Dino Zoff, ha individuato in Vucinic e Cavani gli uomini chiave. Luruguagio ha nel curriculum una tripletta a Buffon nella scorsa stagione e va a caccia delle 100 reti italiane (è a soli due passi).
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