
Si sente di nuovo forte, la Juventus. Perché alla fin fine anche nel mondo del «dobbiamo giocare bene, l'unica strada per ottenere risultati arriva da lì» (copyright Antonio Conte, non più tardi di dieci giorni fa) portare a casa tre vittorie di fila senza subire gol restituisce il buon umore. E pazienza se i campioni d'Italia hanno giocato davvero bene solo contro il Genoa (un Grifone poverello, quello visto allo Stadium), facendo poi intravedere lampi della Juve che fu contro il Catania (senza però troppa continuità) e sono tornati da Parma con tre punti in saccoccia ringraziando un'invenzione di Quagliarella e la terribile efficacia di Pogba. Per Conte va bene così: la squadra e il popolo vanno fatti ringalluzzire, dopo la doppia sberla presa a Firenze e Madrid. Soprattutto perché domani proprio i Blancos saranno di scena a Torino in un match che la Juve non può permettersi di perdere: lo facesse, addio Europa che conta. Ecco: con queste premesse, è chiaro che non prendere gol da tre partite e un pezzo per la prima volta in stagione ed essere ancora saldamente secondi in classifica non può che essere accolto con un sorrisone bello largo. Per di più, il Real ha già 9 punti nel gironcino, è pressoché già qualificato agli ottavi e si può anche pensare che non arrivi a Torino con addosso tutta questa fame nonostante le polemiche che ne hanno accompagnato le ultime uscite. Al cui proposito va anche detto che la squadra di Ancelotti ha subìto cinque reti da Sivilla e Rayo Vallecano, non proprio due squadroni da far tremare il mondo. «Anche la gara di andata ha dimostrato che possiamo fare male agli spagnoli - ha detto ieri Marchisio -. Sappiamo quale tipo di partita dovremo fare. Abbiamo poco tempo per lavorare, ma le motivazioni non ci mancano e ci siamo ritrovati: adesso siamo più compatti, non prendiamo gol e concediamo pochi tiri. Prima, invece, subivamo poco e incassavamo tante reti. Siamo sereni, tranquilli e fiduciosi».
Appunto. Il Real Madrid domani, il Napoli domenica sera: due finali, come si dice sempre in questi casi. Da affrontare senza calcoli, «perché quelli si possono fare soltanto alla fine - prosegue Marchisio -. Non accetterei di perdere domenica prossima contro il Napoli pur di battere il Real: dobbiamo credere di poter vincere entrambi i match, a maggior ragione nel nostro stadio». Un passo per volta, come sempre. Iniziando da Cristiano Ronaldo, per il quale non ci sono accuse di antisportività visto quanto combinato all'andata provocando il rosso a Chiellini: «Il portoghese è stato bravo, la partita è cambiata proprio grazie a quell'episodio». Dove si evince che su un campo di calcio anche per un bravo figlio come Marchisio il fine giustifica i mezzi. Domani sera CR7 sarà il bersaglio numero uno dei tifosi bianconeri, i quali assisteranno probabilmente a una Juve rivista e corretta, sulla falsariga di quanto accaduto al Bernabeu: nonostante la squalifica di Chiellini, la difesa sarà impostata a quattro con Caceres e probabilmente Ogbonna sugli esterni a proteggere Barzagli e Bonucci. Poi, in mezzo al campo toccherà al trio Vidal-Pirlo-Pogba, con Marchisio «alla Pepe» in un tridente completato da Llorente e Tevez.
«Al di là della sconfitta - chiude il numero otto - all'andata questo modulo ci ha portato ottimi risultati. Io mi sono trovato bene e non avrei problemi a replicare». Tanti dubbi sul fatto che gli toccherà farlo non ce ne sono: quel che dovrà cambiare è il risultato finale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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