Calcio

Juve, torna #Allegriout. E si scopre indifesa dentro e fuori dal campo

Dopo lo choc del Maradona, Max nel mirino. Ma pesano errori tecnici e problemi del club

Juve, torna #Allegriout. E si scopre indifesa dentro e fuori dal campo

La settimana da incubo della Juventus si è chiusa ieri con il ko dell'Under 19 contro il Napoli (2-1): la squadra di Montero ha fatto meglio di quella di Allegri, ma la sostanza non è cambiata. Bianconeri dietro la lavagna, in primis con il suo allenatore. Perché va bene blindare la difesa, ma è anche vero che per vincere le grandi sfide servono idee e bel gioco. Quelle che il Napoli ha dimostrato di possedere in abbondanza, al contrario di una Signora abulica e umiliata nell'ultima partita con Andrea Agnelli presidente. Una Juve che avrebbe anche voluto, ma che non ha potuto: zavorrata dalla (sbagliatissima) scelta iniziale di chiedere a Chiesa di coprire l'intera fascia destra, sperando che Kostic facesse altrettanto sul lato opposto. Dopo avere peraltro rinunciato a tutte quelle forze giovani che avevano aiutato la squadra a vincere otto match di fila senza subire gol. Intendiamoci: non era tutto oro quello che luccicava, perché tante di quelle partite erano state portate a casa al fotofinish (da Lecce con l'invenzione di Fagioli per arrivare alla punizione nel recupero di Milik a Cremona, fino alla rete di Danilo contro l'Udinese a cinque dalla fine), però nessuno si aspettava una simile resa. Arrivata dopo avere evidentemente sbagliato tutto in settimana, compresa la valutazione su Bremer: se il brasiliano non era al meglio, avendo saltato la precedente gara, sarebbe stato opportuno affidarsi a un suo compagno anche mantenendo la difesa a tre. Errori si sono quindi sommati ad altri errori, in una partita letta con chissà quali occhiali: sotto 1-3, Allegri ha mandato in campo Kean per Milik rimanendo con lo stesso assetto scelto sul finire del primo tempo. Con Di Maria in appoggio all'attaccante centrale, troppo leggero per fare male ad avversari agonisticamente al top. E con un centrocampo allo sbando, dove McKennie e Rabiot sono tornati comparse. Nota non troppo a margine: nell'undici titolare la Juve aveva nove giocatori reduci dal Mondiale, con qualche scoria nelle gambe ma anche a conferma di una potenzialità sconosciuta alla concorrenza.

Come non detto, insomma: corsa tricolore finita e un piazzamento Champions come obiettivo massimo. Il meno dieci dal Napoli è lo stesso divario accusato all'inizio di una rimonta che varrà solo per le posizioni di rincalzo e non per il vertice assoluto. Juve rimandata e Allegri bocciato, questo è il verdetto del Maradona. Aspettando che mercoledì si insedi il nuovo cda e che Gianluca Ferrero cominci ufficialmente la sua presidenza. Che potrebbe anche mettere sotto esame la gestione Allegri, sotto contratto fino al 2025 ma ormai sopportato da un ambiente che non gli perdona il non gioco.

Al netto delle voci su Zidane, bisognerà trovare il modo di salvare il salvabile fino a giugno.

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