Domenico Latagliata
Torino La Roma si è scansata ieri pomeriggio, abbassando ancora la quota scudetto per la felicità di Allegri e della Juventus. Che oggi andrà a Udine contro una squadra che, per bocca del suo allenatore Delneri, rinuncerà a Thereau. Ovvero al suo attaccante più prolifico (9 gol in questo campionato). Certamente della sua assenza ne beneficerà la Signora, già strapotente di suo e opposta a una squadra reduce da tre ko di fila.
Insomma: gira tutto bene per la truppa di Allegri che, vincendo oggi, salirebbe a +10 sulla Roma e +12 sul Napoli. C'è molto di peggio, ecco. Anche perché, al di là di qualche acciacco che ogni tanto spunta (gli ultimi: Sturaro e Lemina), la squadra sta bene e il tecnico non sente nemmeno l'esigenza di fermare qualcuna delle sue stelle offensive. «Higuain le giocherà tutte di qui alla fine? Non lo so, ma a Udine andrà in campo. La squadra sta bene nel suo complesso: dopo la sosta hanno giocato praticamente tutti, confermando gli stessi risultati di prima». E se il campionato non offre chissà quale pathos, l'argomento più caldo rimane quello della permanenza di Allegri sulla panchina più ambita d'Italia: «Parlare del mio futuro interessa a pochi. Interessa che la squadra vada fino in fondo, cercando di vincere quello che c'è da vincere. Quando a marzo dell'anno scorso ho incontrato il presidente Agnelli, gli ho detto che sarei rimasto: quest'anno, appena passerà il periodo intenso, ci incontreremo e decideremo il da farsi. Ho un contratto fino al 2018 e qui sto bene. Negli ultimi anni nessuno ha allenato la Juve per più di tre stagioni? A me piace andare in controtendenza: con la società c'è totale sintonia». Stop (per ora) alle voci che lo vorrebbero all'Arsenal o addirittura al Barcellona, si pensi ad avvicinare il più possibile il triplete e poi chissà. Sempre con un mezzo sorriso sulle labbra e zero voglia di piegarsi alle polemiche, vedi l'ultimo cancan venuto fuori dopo la semifinale di Coppa Italia con il Napoli: «A me non dà noia nulla, ma mi fa sorridere che spesso gli allenatori dopo una partita parlino solo degli errori contro e non di quelli a favore.
Per l'equilibrio generale sarebbe meglio avere reazioni diverse: a fine stagione gli episodi si equivalgono. Le partite, a meno che sia clamoroso, non dipendono da un episodio». A Napoli hanno opinioni diverse, ma tant'è.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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