La stagione della Juventus è partita male, malissimo. I bianconeri sono già distanti dieci punti dalla vetta della classifica e in Champions League sono praticamente fuori e solo un miracolo sportivo potrebbe far qualificare agli ottavi di finale i bianconeri che rischiano di retrocedere in Europa League o addirittura di chiudere al quarto posto. La sconfitta subita contro il Maccabi Haifa ha certificato un crisi profonda con il presidente Andrea Agnelli che ci ha messo la faccia confermando il tecnico ma ammettendo di provare vergogna per la situazione che si è venuta a creare in seno alla Juventus.
Chi è in bilico?
Il tecnico non è in discussione (almeso così pare, salvi nuovi capitomboli) ma tanti giocatori rischiano di saltare, anche per l'esigenza di ripianare un bilancio sempre più in rosso. Gli storici Alex Sandro e Juan Cuadrado non saranno confermati così come Angel Di Maria che si è visto più ai box che in campo. Leandro Paredes e Moise Kean potrebbero anche non essere riscattati rispettivamente da Psg ed Everton, mentre in difesa sarà rivoluzione totale con i soli Bremer e Gatti a restare. Dusan Vlahovic, Federico Chiesa, Paul Pogba ovviamente rappresentano il presente e il futuro. Kostic, McKennie, Locatelli sono invece in bilico mentre Milik si sta guadagnando la permanenza. Allegri dovrà sprintare per tenersi stretta la panchina perché anche lui fino al 13 novembre sarà sotto esame.
Il grande gelo nello spogliatoio
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport è calato il gelo alla Continassa tra i giocatori e il tecnico. Oltre al fatto che non è stata gradita dallo spogliatoio la decisione di andare in ritiro dopo Haifa, il gruppo bianconero si lamenta del fatto che il tecnico toscano parli troppo poco alla squadra e non dia delle precise indicazioni sul gioco creando tanta confusione tra i reparti.
Cambio ai vertici?
Secondo il Corriere dello Sport, invece, potrebbe anche esserci un vero e proprio ribaltone ai vertici della società con l'addio di Andrea Agnelli che il 24 luglio del 2023 festeggerà i 100 anni di proprietà del club. John Elkann aveva già detto di volere una società che tornasse ai fasti del passato e il fatto che Exor in due anni abbia investito circa 700 milioni di euro nelle casse del clbu bianconero, chiudendo poi sempre in passivo, non è affatto piaciuto.
Ma Allegri predica calma
L'allenatore juventino ha cercato di fare da pompiere alla vigilia del fondamentale derby di Torino e in merito al ritiro ha affermato: "Perché abbiamo cambiato il programma del ritiro? Non abbiamo pensato al ritiro come una punizione, ma solo come un'occasione per stare insieme e fare gruppo. In questo momento capita di vedere le cose più nere di quello che sono e stare insieme per parlarsi e confrontarsi può solo fare bene, poi dopo che siamo rientrati tardi da Israele abbiamo fatto allenamento alle 18 e si è pensato di far slittare l'inizio di qualche ora, così ci siamo ritrovati il mattino dopo alle 10.
I ragazzi non volevano il ritiro? Sono voci del tutto infondate, la squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro, perché tutti siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo. Quando ci sono difficoltà viene sempre fuori che la squadra non è compatta, ma non è così".
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