L'ultimo dei Mohicani nel calcio inglese si chiama N'Golo Kanté, è un francese originario del Mali, ha il titolo di campione del mondo con la sua Nazionale e anche di campione d'Europa con il suo club, ma adesso fa la figura dello sprovveduto, mettendo in crisi il Chelsea e il suo allenatore Tuchel. Perché monsieur Kanté è un giocatore positivo, ma al Covid, che lo ha costretto in isolamento e non l'ha fatto partire per Torino dove i Blues stasera affrontano la Juve. Ma Kanté è solo l'ultimo dei calciatori che mettono a repentaglio la loro salute e quella degli altri dribblando le siringhe della vaccinazione. «È libertà dei giocatori scegliere se vaccinarsi o no lo ha giustificato il tecnico tedesco, evidentemente imbarazzato - E dobbiamo accettarlo. Posso dire che la situazione è ancora complicata, che dobbiamo stare attenti, perchè la pandemia non è finita, ma ho il diritto di dire cosa sia giusto? Sta agli individui scegliere». Certo, peccato che i club che tengono così tanto al loro patrimonio calciatori, non riescano ad ottenere un'adesione totale alla campagna vaccinale. Anche in Inghilterra, dove il governo sta rendendo sempre più stringenti le regole per chi non ha il green pass, restano molte zone d'ombra nelle squadre di Premier: solo due Leeds e Wolverhampton hanno fatto sapere di aver vaccinato tutti.
Gli altri si affidano alla sensibilità dei loro fenomeni, sperando che almeno decidano di farlo per poter andare a ballare, come ha ironizzato (ma non troppo) qualcuno. Anche Jorginho non ha perso l'occasione per difendere il compagno: «Vaccinarsi è una scelta personale». Mentre Tuchel si è rassegnato: «Siamo un riflesso della società». Ma non negli stipendi.
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