Roma - Due i segnali lanciati dal procuratore federale Palazzi nella giornata di avvio della prima tranche del processo sportivo su Scommessopoli: Gervasoni e Carobbio sono «pentiti» attendibili, come conferma la corsa ai patteggiamenti (23 su 83 soggetti deferiti tra società e tesserati) e che chi rompe il muro di omertà e collabora, può avere dei vantaggi nelle richieste di pena. Tracciata dunque la linea che verrà seguita nelle richieste del pm sportivo anche durante la sessione più «calda» (e non solo atmosfericamente parlando) di luglio. E una sorta di messaggio ai naviganti: se ad esempio il tecnico della Juve Antonio Conte dovesse essere mandato a processo per omessa denuncia e condannato da Palazzi alla pena prevista di sei mesi, un eventuale patteggiamento potrebbe permettergli uno sconto di un terzo e di sedere così sulla panchina bianconera già a ottobre-novembre. Sempre che Conte sia effettivamente implicato nella vicenda e questo si saprà solo dopo che l’allenatore pugliese verrà convocato alla Procura federale (probabilmente a metà giugno) insieme ad altri nomi importanti della seconda tranche dell’inchiesta.
La giornata d’esordio del processo all’ex Ostello della Gioventù di Roma regala lo scontato stralcio e rinvio ad altro ruolo dei cinque tesserati sottoposti a misure cautelari in seguito alle ordinanze della Procura di Cremona (Marco Turati, Paolo Acerbis, Alessandro Pellicori, Cristian Bertani e Inacio Josè Joelson), ma non quello delle situazioni collegate (tra cui quelle di Grosseto, Novara e Sampdoria) e l’uscita dal processo del Rimini, coinvolto per il tesseramento di Daniele Vantaggiato che era stato effettuato però dalla vecchia società. In tarda serata poi i 23 patteggiamenti (16 tesserati e 7 club) decisi dalla Comissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico dopo oltre due ore e mezzo di camera di consiglio: è stato ritenuto si va dai 20 mesi di Gervasoni, Carobbio e Conteh ai 4 mesi di Mora e Cellini, condannati per omessa denuncia, per i giocatori; 7 i club che rimediano pene – da scontare nel prossimo campionato – da -1 (Ascoli, Frosinone e Cremonese) ai -2 di Atalanta e Modena fino al -6 del Grosseto. Ritenuta invece incongrua la richiesta del giocatore dell’Ascoli Alessandro Sbaffo: 16 mesi e 100mila euro di ammenda.
Respinte le richieste degli avvocati che contestavano la pena inflitta al Grosseto e che richiedevano le audizioni durante il dibattimento di Gervasoni e Carobbio. Che come ha sottolineato Artico «non possono essere testimoni in quanto imputati».
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