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Anche Magnini a fondo: "Preparazione fallita"

Il "signor" Pellegrini furibondo con i tecnici

Flop che più flop non si può. Ed ora sotto a chi tocca. Polemiche e battute che lasceranno traccia acida. Il nuoto dei velocisti è stato quello delle lumache. Magnini a fondo nei 100 sl (18° tempo in qualificazione), Dotto anche peggio (22°), entrambi oltre i 49 secondi. Fuori la staffetta 4x200 sl. Chissà perché gli altri vanno, d'accordo qualche alto e basso, ma filano, i campioni doc non si perdono una finale e i nostri sbraitano. «La velocità ha cannato la preparazione, non sto bene, non sono in forma. Non rendiamo», ha urlato Filippo Magnini dopo essere uscito dall'acqua con un tempo (49”18) da far venire un po' di guance rosse. L'accusa è rivolta al suo tecnico quello che lo segue da anni, che lo ha fatto rinascere dopo le cadute e gli affondamenti pechinesi. Non è un caso che Claudio Rossetto sia anche tecnico occasionale della Pellegrini. Qualcosa si era intuito proprio nei 400 di Federica: non tutto pareva perfetto nella preparazione. Poi la staffetta 4x100 affondata così placidamente. Possibile che fossero abbagli? Ieri la resa dei conti, come dice Magnini che forse dovrà farla anche con se stesso. Il suo atto d'accusa è chiaro: «Da settembre bisogna cambiare tutto. Ci dicono sempre di guardare agli americani, ma gli americani non sono solo gli atleti. Americano è tutto ciò che sta intorno a loro». Se la federazione ha orecchi per intendere...
Ecco, il flop parte anche da qualche mancanza federale. Non esiste più un ct di riferimento. La Pellegrini sarà pure la stella, però qualche regola in più per tutti non avrebbe guastato. Comprese le storie gossipare di Shangai. Da allora Magnini e la Pellegrini hanno fatto vetrina, con la differenza che lei resta un'atleta di alto livello e lui un atleta che stava cercando nuova giovinezza. Entrambi, come tutti i velocisti, affidati alle cure di Claudio Rossetto, specialista nel ramo sprinter. Con Federica ha dovuto allargare l' orizzonte e, probabilmente, le competenze. Si è dovuto applicare con grande attenzione sulla campionessa e magari avrà dato qualcosa in meno. L'accusa di Magnini non velata tocca pure lo sdoppiamento del tecnico, anche se poi ha cercato di correggere il tiro sul privilegiato Twitter e con una retromarcia finale: «Il gruppo è unito, si continua insieme. Ho un rapporto tale con Rossetto che posso permettermi di dire che la preparazione è stata sbagliata». L'allenatore ha cercato di metterlo davanti alla realtà. Forse il materiale umano aveva crepe. «Ho cercato di rischiare il massimo per raschiare quanto avevamo. Rischiare significa portare i ragazzi al limite. Forse Magnini dimentica che, con la stessa gestione, abbiamo ottenuto ottimi risultati negli anni passati».


E con la Pellegrini….: «Federica non ha creato problemi, ma necessita di attenzione e concentrazione e qualcosa può aver inciso». Certo, se dovessimo ascoltare solo le parole, avremmo già capito a chi affibbiare la colpa. RiSi

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