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L'antimafia del Comune: «Serve chiarezza sulla proprietà»

Antonio Ruzzo

Inter cinese, Milan pure. Palla al centro e il derby sotto il segno del dragone può cominciare. Ma prima che l'arbitro Daniele Orsato fischi il calcio d'inizio c'è già una polemica da registrare perché, anche se il presidente Berlusconi ha passato la mano, la voglia della sinistra di puntare al bersaglio grosso quando in campo c'è il Cavaliere ancora c'è. Così il presidente della commissione antimafia del Comune di Milano, David Gentili del Pd, chiede chiarezza sull'operazione che ha portato alla cessione dei rossoneri. E lo ha fatto nei giorni scorsi attraverso i microfoni di Radio Popolare, storica emittente della sinistra milanese. «A questo punto la vicenda è terminata - ha detto Gentili intervenendo in trasmissione - e ancora non si capisce chi siano i veri proprietari. Abbiamo il fondo Elliott, che attraverso un conto corrente lussemburghese sostiene la pseudo-cordata cinese. Questo prestito ponte dovrebbe essere restituito, ma non si sa bene da chi. In questo momento l'unica certezza è che Silvio Berlusconi non è più il presidente. Chi lo sia adesso, chi detenga la società, non lo si sa e si deve sapere...». Dito puntato contro la nuova proprietà ma non solo, un po' come in quel proverbio in cui si dice qualcosa alla nuora perché suocera intenda. Uno dei punti cruciali secondo il presidente della commissione antimafia è la concessione per lo stadio di San Siro: «Secondo me il Comune non può stringere un patto per una concessione che vale 13 milioni di euro l'anno senza sapere chi sia l'interlocutore - spiega Gentili - Il codice degli appalti, le norme antiriciclaggio ci obbligano a chiedere chi sia il titolare effettivo. La concessione scade nel 2030, ma con l'operazione il suo titolare cambia ed è fondamentale avere i nuovi riferimenti.

Possiamo parlare con dei portavoce, ma dobbiamo sapere per conto di chi parlano».

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