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L'Atalanta alza la voce nella miniera Champions: "Non ci fermiamo qui"

Quarti possibili contro un Valencia decimato Gasp: «Andiamo in Spagna con 2 risultati su 3...»

L'Atalanta alza la voce nella miniera Champions: "Non ci fermiamo qui"

Una miniera d'oro chiamata Europa. O meglio, Champions League. Il più importante torneo continentale dispensa ogni anno fior di soldoni e l'edizione in corso, pur essendo ancora agli ottavi, ha già ingrossato i portafogli delle italiane: Juve, Napoli, Atalanta e Inter con la fase a gironi hanno intascato fin qui 252 milioni di euro. E non succedeva dalla stagione 2011/12 che tre squadre della nostra Serie A arrivassero tutte assieme agli ottavi, con la nota stonata della squadra di Conte, retrocessa in Europa League e ricompensata con quasi 45 milioni.

Un tesoretto simile a quello accumulato dall'Atalanta di Percassi, che sta entrando in una nuova dimensione grazie ai risultati e agli introiti Uefa, utili per ripagarsi interamente il nuovo stadio.

Un gioiello pronto entro un paio d'anni, costato una quarantina di milioni. Senza dimenticare che il quarto posto in campionato, con sei punti di vantaggio sulla Roma, strizza l'occhio anche alla prossima edizione della Champions e a nuovi profitti. L'incasso attuale per i nerazzurri potrebbe addirittura raddoppiare se la compagine di Gasperini dovesse spingersi oltre nella competizione, a partire dalla doppia sfida con il Valencia che inizia stasera davanti ai 50 mila spettatori di San Siro.

Dopo il colpaccio della fase ai gironi, con la qualificazione strappata a Kharkiv nonostante tre sconfitte nelle prime tre partite, la missione quarti di finale è possibile. Il Valencia, settimo in Liga, arriva a Milano in piena emergenza, con sette defezioni e una difesa stravolta per le assenze di Garay, Piccini, Florenzi e Gabriel Paulista, oltre ai forfait di Rodrigo, Vallejo e Coquelin.

I bergamaschi invece saranno al gran completo, con i soliti ballottaggi Pasalic-Freuler e Hateboer-Castagne, e la garanzia in attacco del Papu Gomez a supporto di Ilicic e Zapata.

A meno che Gasperini non decida di lasciare fuori il colombiano avanzando Pasalic. Alla vigilia non si è sbilanciato: «Sappiamo adattarci a prescindere dagli uomini e restare prolifici. Il Valencia è abituato a giocare a certi livelli, hanno vinto in casa di Ajax e Chelsea. Dobbiamo riuscire a presentarci in Spagna con due risultati su tre a disposizione».

Quest'edizione della Champions è la più ricca di sempre, i premi Uefa si basano su risultati, ranking storico, partecipazione e market pool quindi tra le italiane sarà la Juve a incassare di più, con 86,2 milioni già assicurati a questo punto del torneo. E se i bianconeri dovessero arrivare fino in fondo i guadagni salirebbero a 121 milioni, segnando il nuovo record della manifestazione, attualmente detenuto dal Barcellona con i 117 milioni dell'edizione scorsa (davanti perfino al Liverpool campione, fermatosi a 111).

L'altra italiana in corsa è il Napoli, che può festeggiare ancor prima dei 180' contro il Barcellona, visto che i 65 milioni garantiti dalla fase a gironi rappresentano già un primato per il club partenopeo.

Tutti la vogliono, la Champions è unica anche per questo.

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