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"Stavolta non hanno saputo perdere...". Così Gattuso inchioda gli inglesi

Ringhio attacca: "Non si può chiedere di inginocchiarsi contro il razzismo e subito dopo insultare i tre giovani che hanno sbagliato i rigori"

"Stavolta non hanno saputo perdere...". Così Gattuso inchioda gli inglesi

"Gli inglesi hanno sempre saputo perdere. Stavolta no. Forse erano sicuri di vincere. Nessuno ha mai avuto dubbi sulla loro correttezza, ma hanno scritto una brutta pagina per la loro nazione...". Rino Gattuso rompe il silenzio con un'intervista rilasciata al Messaggero.

È stata un'estate davvero tormentata per Ringhio: l'addio al Napoli nel silenzio di Fuorigrotta, l'arrivo a Firenze poi l'immediato divorzo, infine l'illusione dell'ingaggio al Tottenham, svanito per le proteste dei tifosi. Dopo un lungo periodo di riflessione, il tecnico calabrese, intervistato dal Messaggero, torna a parlare. E si riparte proprio da quei giorni, dall'esperienza lampo alla Fiorentina su cui preferisce glissare: "Meglio lasciar stare, se n'è parlato anche troppo. Inutile aggiungere altri particolari. Storia finita" al passaggio saltato al Tottenham, difficile invece da dimenticare: "Aperta è invece l'altra. Non riesco a dimenticare".

Le proteste dei tifosi degli Spurs, a causa di alcune presunte frasi "sessiste" rilasciate in passato dal tecnico, hanno condizionato la dirigenza londinese, facendo saltare la trattativa proprio quando l'accordo sembrava raggiunto. In quelle ore Ringhio è stato bersaglio di una shit storm senza senso. "La delusione è stata grande. Mi hanno descritto in modo diverso da quello che sono. E non c'è stato niente da fare. Il mio dispiacere è di non aver avuto la possibilità di difendermi. Di spiegare che quello raccontato dalla gente in Inghilterra non ero io. Ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto male più di qualsiasi sconfitta o esonero. Ed è accaduta in un momento in cui nessuno vuole prendere atto della pericolosità del web".

Impossibile poi non parlare del trionfo dell'Italia, arrivato quindici anni dopo la conquista dei Mondiali 2006, di cui Gattuso fu uno dei principali protagonisti. Grandi meriti vanno riconosciuti a Roberto Mancini, che ha saputo cambiare lo stile della nostra Nazionale:"Più che felice sono stato orgoglioso. Siamo riusciti a prenderci la coppa non con il nostro stile. Nella finale è stata l'Inghilterra a giocare all'italiana. Mancini ha invece preso una direzione diversa. La sua intuizione è stata sorprendente per noi e per gli avversari. Mai visto in azzurro un centrocampo tecnico come quello con Barella, Jorginho, Verratti, Locatelli e gli altri. Mossa rivoluzionaria e vincente".

Prima e dopo la partita le polemiche sono state molteplici e di sicuro gli inglesi non hanno fatto bella figura. Si va dai fischi agli inni nazionali degli avversari, alla medaglia d'argento tolta durante la premiazioni, fino agli insulti razziali a Saka, Sancho e Rashford, "colpevoli" di aver fallito un calcio di rigore. Su tutto questo Ringhio, che giocò oltremanica nel 1997 con la maglia dei Rangers Glasgow, come sempre non ha peli sulla lingua: "Penso che ovunque bisogna essere coerenti. Non si può chiedere di inginocchiarsi contro il razzismo prima della partita e subito dopo insultare i tre giovani giocatori che hanno sbagliato i rigori davanti a Donnarumma. Gli inglesi hanno sempre saputo perdere. Stavolta no. Forse erano sicuri di vincere. Nessuno ha mai avuto dubbi sulla loro correttezza, ma hanno scritto una brutta pagina per la loro nazione".

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