Lautaro aspettando Thuram per il vero sogno (oltre la crisi)

Il capitano sta disputando la sua miglior stagione europea e il francese può recuperare. Inzaghi: "Non siamo depressi"

Lautaro aspettando Thuram per il vero sogno (oltre la crisi)
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C'è aria di ThuLa su Barcellona. Un azzardo, forse. Ma Inzaghi è tentato dal calare subito l'asso Thuram sul prato dello stadio Olimpico, accanto al capitano Lautaro. Un po' o la va o la spacca. Reduce da un problema muscolare, Thuram ieri mattina si è allenato per la prima volta con la squadra dopo 2 settimane. «Ha fatto quello che doveva fare. Deciderò solo prima della partita se comincerà o meno», spiega Inzaghi. La tentazione è forte, la ThuLa come scossa dopo 3 sconfitte in 8 giorni e per dribblare l'incubo di perdere tutto ciò che l'Inter pensava di vincere. «Veniamo da una brutta settimana, che però non cancella quello che questo gruppo ha fatto negli ultimi 4 anni, pur con tantissimi paletti. Non siamo depressi dagli ultimi risultati, ma entusiasti di giocare una partita come questa».

Qualcosa potrà dare Thuram, l'unico sempre assente nelle 3 sconfitte con Bologna, Milan e Roma, proprio per l'infortunio subìto nel durissimo ritorno contro il Bayern; molto dovrà fare Lautaro, in campo per l'ottava volta consecutiva da titolare in 25 giorni. Stanco a Bologna, esausto col Milan, anche nervoso contro la Roma, il capitano sta giocando la miglior Champions della carriera, già 8 gol all'attivo in 11 presenze, di cui solo 7 da titolare. I precedenti lo spingono: 2 volte ha giocato in casa del Barcellona e 2 volte ha segnato.

ThuLa come garanzia di rendimento offensivo, là dove l'Inter deve sfruttare le opportunità che sempre il Barcellona lascia agli avversari. La squadra di Flick segna come nessuno in Europa (155 gol in 53 partite, 37 nelle 12 di Champions) ma molto ha concesso a tutti (17 gol al passivo in coppa, contro i 5 dell'Inter, di cui 3 dal Bayern Monaco). «Cercheremo di tenere molto il pallone, credo nella mia squadra, che è arrivata con merito fra le prime 4 d'Europa, quando c'era chi pensava che non potesse arrivare fra le prime 4 in Italia», Inzaghi fa sfoggio di ottimismo e sicurezza, anche se gli sfugge una frase («per il campionato ora non dipende più da noi») che sembra la resa al Napoli capolista. O forse è solo l'attuale verità.

Stasera, l'obiettivo è tenere aperto il discorso finale almeno fino alla gara di ritorno. «Sappiamo che l'andata è sempre molto importante», sottolinea Inzaghi, e le sue parole sono fatti.

Sia l'Inter sia il Barcellona hanno messo in banca ottavi e quarti di finale nella prima partita e se per noi è ovviamente più comodo ricordare il modo in cui i nerazzurri hanno vinto a Monaco di Baviera, fa paura pensare al 4-0 che i catalani hanno rifilato al Dortmund allo stadio del Montjuich. Anzi, forse è meglio non pensarci proprio.

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