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L'equitazione italiana al voto: lunedì a Forte dei Marmi l'assemblea nazionale

E lunedì 10 a Forte dei Marmi si terrà l'assemblea nazionale elettiva dove i circoli (circa 1600 in tutta Italia), saranno chiamati a votare per la ri-elezione del presidente Paulgross

L'equitazione italiana al voto: lunedì a Forte dei Marmi l'assemblea nazionale

L'equitazione è uno sport nobile. In Italia ha una tradizione importante di vittorie (dai tempi dei D'Inzeo, dei Mancinelli e Orlandi). Poi fu il buio per 30 anni, in un sistema impegnato a drenare risorse dagli appassionati, nel commercio di cavalli per figli vip e strutture non all'altezza. Nell'ultimo quadriennio, la Fise(federazione italiana sport equestri) del nuovo presidente Andrea Paulgross, (avvocato quarantenne che da carabiniere faceva parte della squadra dei giovani talenti scelti da Raimondo D'Inzeo) ha lanciato la sfida del rinnovamento. Risultati subito visibili: due medaglie d'argento il primo anno (Europei di Windsor e Coppa delle Nazioni di Dublino), conti risanati, riforme strutturali dei meccanismi amministrativi per i Circoli ippici, molti ancora avvolti da una semilegalità di associazioni sportive che in realtà svolgono attività commerciali di compravendita di cavalli. 

E lunedì 10 a Forte dei Marmi si terrà l'assemblea nazionale elettiva dove i circoli (circa 1600 in tutta Italia), saranno chiamati a votare per la ri-elezione del presidente Paulgross, che fra i risultati in campo sportivo annovera anche le medaglie d'oro dei giovani del salto ostacoli agli Europei di Comporta, l'ingresso della giovanissima Valentina Truppa nel gotha del dressage internazionale con vittorie in Coppa del mondo grazie a un cavallo co-finanziato dalla Fise e il recente secondo posto della squadra Italiana a Gijon, guidata dal capitano Natale Chiaudani , che farebbe ben sperare per la promozione in erie A alla prossima finale di Barcellona.  

In campo amministrativo, Paulgross ha ricondotto al rispetto delle norme i Circoli ippici spregiudicati e ad alcuni cavalieri professionisti, abituati a incassare premi fra i più alti d'Europa, con l'obbiettivo di un risanamento del bilancio della Fise che già nel 2011 ha chiuso con un +600mila euro ma che dall'anno prossimo soffrirà gli inevitabili tagli da parte del Coni, nell'ordine del 30%. 

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