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L'Europeo non è iniziato ma Sensi è già a casa. E Mancio corre ai ripari

L'interista infortunato, dentro Pessina. Il ct al governo: "A Roma ci servirà più pubblico"

L'Europeo non è iniziato ma Sensi è già a casa. E Mancio corre ai ripari

Quindici mesi fa la pandemia da Covid non era ancora esplosa e Roberto Mancini si preparava con la sua Nazionale a giocare amichevoli di lusso in casa di Inghilterra e Germania in vista di Euro 2020. Poi tutto saltò, torneo compreso, e la sua Italia come le altre nazionali rimase ferma fino a settembre scorso. Quando la truppa azzurra trovò l'Olanda all'inizio del cammino verso la Final Four della Nations League, conquistata poi a novembre con il successo sulla Polonia.

Un'attività a singhiozzo, ripresa poi a marzo con le qualificazioni mondiali e avversarie non certo blasonate. Stasera, a una settimana esatta dal debutto nella rassegna continentale, il test verità contro la Repubblica Ceca. Nazionale numero 42 nel ranking e una delle partecipanti all'Europeo (è inserita nel girone dell'Inghilterra). Davanti a mille spettatori al Dall'Ara di Bologna, dove quarant'anni fa fece il suo esordio in serie A con la maglia rossoblu, Roberto Mancini apre il suo quarto anno da ct azzurro e vara la sua prima Italia a caccia della mission già dichiarata: «Arrivare l'11 luglio a Wembley». Sede della finale.

«Non vedo l'ora di partire», ha detto il ct che parla di un «buon test contro i cechi, squadra molto offensiva che viene a pressare alto e che tecnicamente è valida». Ma proprio alla vigilia della sfida l'ultimo contrattempo: l'interista Stefano Sensi durante l'allenamento di ieri si è bloccato per un risentimento muscolare agli adduttori. Un altro guaio in una stagione già per lui sofferta a livello di infortuni. Oggi farà dei controlli a Coverciano, ma è già certo il taglio dai 26, forse tardivo (Mancini sperava fino all'ultimo di averlo a disposizione) e l'ingresso nella lista dell'atalantino Pessina, rimasto precauzionalmente nel gruppo azzurro da riserva.

Il centrocampo non sta facendo dormire sonni tranquilli al ct. Anche alla luce delle scelte che, come si temeva, erano parse un po' azzardate. Fermi ancora ai box Pellegrini, comunque guarito, e soprattutto Verratti: il giocatore del Psg è ora quello che preoccupa di più, visto che rischia di saltare sia la Turchia che la Svizzera, le prime due gare del girone. Stasera Mancini avrebbe voluto provare Sensi, farà probabilmente giocare Cristante risparmiando Jorginho dopo un'annata dispendiosa, visto che il giocatore del Chelsea è già certo del posto.

Il ballottaggio in attacco tra Chiesa e Berardi sarà vinto dal giocatore del Sassuolo. E visto che Immobile parte al momento davanti a Belotti, che Insigne (stasera farà 30 anni, già oltre 50 le gare in stagione) è intoccabile, il trio avanzato degli azzurri vanta un totale, nell'ultimo campionato, di 61 gol e 25 assist. Quello sulla fascia sinistra tra Emerson e Spinazzola porterà invece a una staffetta tra i due nel corso della gara. Il convocato last minute Raspadori dovrà probabilmente rinunciare al debutto azzurro nella sua Bologna («spero che all'Europeo possa entrare e fare come Paolo Rossi, ma lui sarà uno degli azzurri del futuro», così Mancini). Colonne in difesa gli esperti Bonucci e Chiellini, unici reduci dell'ultimo Italia-Repubblica Ceca del 2013 a Torino: un 2-1 nel quale Giorgio fece anche gol.

Italia pronta o quasi, dunque, per il debutto a Roma. Con il potenziale fattore pubblico di 15mila persone. «Sinceramente speravo e spero ancora che, vista la situazione in miglioramento, possano essercene molti di più», l'appello di Mancini al nostro Governo.


AMICHEVOLI: Svizzera-Lichtenstein 7-0, Turchia-Moldavia 2-0.

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