L'Inter cerca un settebello con la formula Stramax: più fame, meno cinguettii

nostro inviato a Appiano Gentile

Chi farà settebello? Azzeccandoci potrebbe seriamente pensare di vincere il campionato. O almeno mettere peso nella testa dell'avversario, creargli il grattacapo che non ti lascia più, toglier tranquillità e sicurezze. Settebello perché da ieri (Juve a Pescara) a un mese, Inter e Juve dovranno fare i conti sulle sette partite che diranno qualcosa. Notevolmente più impegnativo il calendario bianconero che vedrà in serie: Lazio, Chelsea, Milan a San Siro, Torino, Shakhtar e Palermo. Di mezzo la difficile qualificazione Champions. Più facile per l'Inter che oggi a Bergamo avrà la partita più spinosa, poi Cagliari in casa, Rubin Kazan, Parma, Palermo, Neftçi e Napoli in casa. Qui si ci sarebbe il tanto per un settebello anche nei risultati. L'Inter ha già ottenuto la qualificazione in coppa, dunque le due sfide restanti saranno meno stressanti. «Ma la Juve può trovare forza negli scontri diretti e io non riesco a ragionare a lungo termine. Non mi fido, dobbiamo mantenere grinta, voglia e fame che ci hanno permesso di arrivare davanti», ha ribattuto Stramaccioni.
Chiaro che se la Juve perderà pochi punti, avrà dato un bel calcio indietro alle speranze nerazzurre. Altrettanto evidente che se l'Inter raccoglierà tutto, o quasi, manderà in fibrillazione il mondo Juve, già di suo con i nervi a fior di pelle. Da qui le prediche di Stramax sull'importanza della partita di oggi. L'Atalanta è tosta, come vuole tradizione delle sue parti. Fra l'altro l'Inter non vince a Bergamo da quattro anni. «Colantuono riesce a rendere organizzata e solida una squadra che, dal centrocampo in su, ha sei giocatori di qualità, senza un vero distruttore di gioco. Riescono ad essere quadrati e compatti. Partita dal coefficiente di difficoltà altissimo».
Impressione realistica per una squadra che, ora che le cose vanno bene, sta andando in difficoltà per gli infortuni: Samuel e Ranocchia fuori, Mudingay distrutto per un paio di mesi, Cambiasso con qualche problema («Deciderò all'ultimo»), centrocampo contato, tanti convalescenti («il primo a tornare sarà Coutinho») e il solito cinguettatore olandese che fa la primadonna e costringe la società a rappezzare le sue insubordinazioni. «Abbiamo varato un regolamento interno, condiviso dai giocatori. Non si possono esprimere giudizi sul momento della squadra se non dopo autorizzazione della società. Questo perché l'Inter deve comunicare all'esterno in un certo modo», ha concluso Stramax che avrà individuato nel modo di comunicare della Juve un bel buco nero. In questo senso l'Inter sta cercando di differenziarsi. Anche così si gioca per vincere.


E ieri Stramaccioni ha istituzionalmente difeso Sneijder («Ottimo rapporto con lui, sapete quanto lo stimo e non ha problemi con il gruppo, non fa la primadonna») ma ricordato (a buona memoria della signora Sneijder) che altri giocatori sono stati multati per non aver rispettato la regola: da ultimo il povero Mudingay che, preso da scoramento dopo l'infortunio, ha cinguettato senza permesso. La legge uguale per tutti, finché non vien ricevuto foglio di sbarco. Per ora meglio fidarsi dei tenori: meno cinguettii e più gol. Si chiama: formula scudetto.

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