L'Inter con due quiz Spalletti e il centravanti

Il tecnico non fa esperimenti: «Il mio futuro? La sfida con l'Udinese». Dubbio Icardi-Lautaro

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Milano Battere l'Udinese servirebbe sicuramente all'Inter, che avvicinerebbe di altri 3 punti l'agognata qualificazione alla prossima Champions league. Per Spalletti cambierebbe poco, anzi niente: per lui il discorso resterebbe in ogni caso appeso ai ragionamenti non proprio lineari di Zhang sr, da mesi in bilico tra istinto (cambiare, dando seguito al lungo corteggiamento a Conte) e ragione (confermare il tecnico, garantito da altri 2 anni di contratto, che al lordo significano una quindicina di milioni). Istinto o ragione: di sentimento qui non si parla. «Il mio futuro si chiama Udinese-Inter: il resto ora non mi interessa», sottolinea Spalletti, stretto dai soliti dubbi di vigilia. Su tutti, chi giocherà al centro dell'attacco. «Icardi e Lautaro si sono allenati bene, posso scegliere, sono fortunato», e già questa è la conferma che le gerarchie non esistono più, "questo o quello (per Spalletti) pari sono", tant'è che l'ultima volta tutti (anche Allegri) aspettavano il Toro Martinez e invece in campo è spuntato l'ex capitano Icardi. «Da noi viene sempre vestito e questo è quello che m'interessa», dice Spalletti in risposta alle foto osé che hanno segnato la settimana social della coppia Mauro-Wanda.

Una settimana dopo, lo scenario è lo stesso: favorito Lautaro, giocherà ancora Icardi? Non ci sarebbe di che sorprendersi, ma certamente sarebbe un peccato per l'Inter, che deve capire se ha già in casa il centravanti del futuro o se il Toro è solo un promettente partner per il prossimo titolare di ruolo. Detto per inciso: se Spalletti non sperimenta (come non ha sperimentato contro la Juventus) sembra il primo a non credere che il suo futuro in nerazzurro prosegua oltre il corrente mese di maggio.

L'Inter (che non perde in trasferta dal 1° marzo, a Cagliari) ha vinto in casa dell'Udinese nelle ultime 5 partite di campionato, un mezzo record. In 5 stagioni allo stadio Friuli (o Dacia Arena che sia) il totale dei gol è 15-2 per i nerazzurri, con 4 reti manco a dirlo di Icardi (7 il suo totale all'Udinese). Stasera mancherà Vecino, infortunato dell'ultima ora. Al suo posto, presumibilmente Gagliardini. Dettagli, ciò che conta è vedere chi sarà il centravanti.

L'Udinese è 4 punti avanti all'Empoli (peraltro ultima avversaria di stagione dell'Inter, il 26 maggio): Tudor non parte battuto né rassegnato. All'andata, Davide Nicola in panchina, giocò meglio l'Udinese, ma vinse l'Inter con un rigore di Icardi (15 dicembre, da allora mai più in gol a San Siro). Insomma: non sarà semplice.

«Con la Juve abbiamo fatto una buona partita, la testa ci ha aiutato: dovremo riuscire a dare lo stesso valore a questa sfida», avverte Spalletti e già le sue parole sembrano un tentativo di nascondere la preoccupazione. «L'Udinese è pericolosa, ti aspetta e riparte. Vuole vincere, punge: è fastidiosa». Spalletti spera di avere l'antidoto giusto.

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