L'Inter lucidata dalla coppa vola ancora con la formula 3

Contro il Palermo apre Ljajic e chiude Perisic. E in mezzo il solito lampo di Icardi. I nerazzurri restano in corsa Champions, ora serve continuità. Siciliani sull'orlo della B

L'Inter lucidata dalla coppa vola ancora con la formula 3

L'Inter in casa viaggia a suon di triplete. Dopo la Sampdoria, la Juve in coppa Italia, tocca al Palermo. La legge del tre. Ljajic, Icardi e Perisic segnano, Palacio inventa. Così viene premiata la scelta di Mancini della formula a trazione anteriore per affossare il Palermo, che non vince da sette partite, è a un solo punto dalla zona retrocessione e domenica riceve il Napoli. La vittoria nerazzurra conferma che i tre schiaffoni rifilati alla Signora hanno scacciato anche gli accenni di depressione, comunque negata dal Mancio, che potevano insinuarsi dopo due mesi da incubo. Invece Icardi e soci possono giocarsi il sogno Champions nelle ultime dieci gare: la Roma è a cinque punti, in mezzo la Fiorentina, quarta e sopra di due, ma in netta involuzione. E pensare che con i viola sono arrivati due ko. Ma ora nel mirino c'è la Roma con tanto di scontro diretto da giocare, anche se all'Olimpico.

L'impresa quasi storica con la Juve, oltre al ritrovato orgoglio, lascia anche certezze all'Inter che corrispondono ai nomi di Ljajic e Perisic. Mancini mette le ali per rilanciarsi nella volata per l'Europa che conta. Contro un Palermo che appare in disarmo la mossa è giusta e i nerazzurri in meno di mezz'ora hanno già i tre punti in mano, con i gol di Ljajic che per una volta si accentra e tira al posto di appoggiare, e Icardi. L'ex Roma può diventare l'arma in più: mentre lui con Palacio hanno la libertà di svariare sul fronte dell'attacco alle spalle di Icardi, Perisic rispetta le consegne sulla fascia di competenza. Molto del gioco dell'Inter come già visto in coppa contro la Signora passa per le corsie laterali e la svolta può essere proprio questa. Rispetto alla coppa Mancini preferisce un attaccante, Palacio, a un centrocampista, Brozovic. C'è una partita da vincere e basta, e poi l'argentino ormai funge da trequartista, regista dell'attacco nerazzurro. Due indizi fanno una prova: al 23' manda in gol Icardi, la palla è la stessa di sette giorni fa allo Juventus Stadium, stavolta Maurito ci si avventa con rabbia e la butta dentro: dodicesimo sigillo in campionato. Subito dopo sempre Palacio libera al tiro Ljajic, ma il serbo svirgola perché una doppietta in 28' per lui sarebbe stato davvero troppo!A quel punto l'Inter respira, Mancini si concede anche qualche interessante sviluppo tattico come quando inverte completamente le fasce: Nagatomo e Ljajic da destra a sinistra, D'Ambrosio e Perisic a fare il percorso inverso.

Poi cambia di nuovo, ma stavolta solamente gli esterni offensivi. Ma l'errore è pensare a un Palermo rassegnato, infatti i rosanero mettono subito la testa fuori dalla sabbia e Vazquez scalda le mani a Carrizo, in campo al posto del febbricitante Handanovic. E' la prova del gol che arriva un minuto prima dell'intervallo: Rispoli va via indisturbato e appoggia in area per Vazquez che riapre le danze, complice la dormita di Miranda e la tenera opposizione del portiere nerazzurro. Il gol, anche per l'improvviso freddo, regala qualche brivido in più per l'Inter che a inizio ripresa parte con il freno a mano tirato.

A togliere dall'imbarazzo una ripartenza da manuale: Ljajic detta, Icardi rifinisce e Perisic in tuffo cala il tris e chiude la partita se mai si fosse riaperta. Per il croato una sorta di volo d'angelo che rilancia l'Inter nella corsa alla Champions.

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