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L'Inter nel monumento che il Real non abbatte. "Una fame da grandi..."

I nerazzurri non vincono da 10 anni con le big. Inzaghi e Perisic: voglia di primo posto

L'Inter nel monumento che il Real non abbatte. "Una fame da grandi..."

Real Madrid-Inter resta sfida affascinante e importante, anche se entrambe le squadre sono già qualificate agli ottavi di finale. Vale denaro e un sorteggio teoricamente migliore per il Madrid, vale lo stesso e molto di più per l'Inter, che ha l'occasione di dare una mano di vernice fresca al suo blasone europeo, sbiaditosi assai dopo la vittoria del 2010. E il fatto che stasera come allora si giochi al Santiago Bernabeu, altro non fa che alzare l'asticella delle emozioni. «Dobbiamo fare una grande partita, l'avversario e lo stadio meritano il nostro massimo: vogliamo provare a vincere il girone», sottolinea Inzaghi con giustificata enfasi.

Vinta la Champions nel 2010, per l'Inter è stato tutto un dentro e soprattutto un fuori dall'Europa, con ben 7 stagioni senza Champions e poca gloria anche altrove, senza perciò mai affrontare avversari di lignaggio. Tornati tra i grandi nel 2018, i nerazzurri nel girone hanno incrociato le prime 2 volte il Barcellona (3 sconfitte e un inutile pareggio) eppoi altre 2 volte il Real Madrid (finora 3 sconfitte in 3 partite). L'anno scorso fu Valdebebas, complici il covid e la ristrutturazione ancora non completata dello stadio (perché a Madrid i monumenti li rispettano: e peraltro il Bernabeu del futuro, pronto l'anno prossimo, sarà mille volte più bello del nuovo San Siro, pronto forse fra 5 anni). Stasera si gioca sul prato del Mito, dove l'Inter ha vinto una sola volta, nel 1967.

Così per trovare un'eurovittoria pesante occorre tornare a pochi mesi dal Triplete, nel marzo del 2011, quando i reduci di quell'impresa (ma con Leonardo in panchina e Ranocchia in campo) espugnarono negli ottavi l'Arena del Bayern Monaco, prima di farsi inopinatamente eliminare nei quarti dallo Schalke. Dieci anni senza una vittoria contro una grande del calcio europeo, ecco perché vincere stasera a Madrid, per l'Inter varrebbe più di un dribbling nell'urna Uefa di Nyon.

Sappiamo com'è finita all'andata, era il 15 settembre: tanta Inter e altrettanti errori per un'ora abbondante, gol vincente di Rodrygo quasi al tramonto della sfida. Oggi l'Inter è più convinta di se stessa di quanto non fosse tre mesi, ma anche del Madrid si può dire la stessa cosa. Rivela Arrigo Sacchi: «Ho mandato un messaggio al mio amico Ancelotti: stai attento che l'Inter è in grande forma! Anche noi, mi ha risposto senza esitazioni».

L'Inter ha scavalcato il Napoli ed è nella scia del Milan, il Madrid sta dominando la Liga (+8 sul Siviglia e +10 sull'Atletico; disperso a -16 il Barcellona). Insomma: anche senza Benzema infortunato, sarà durissima. Inzaghi è senza Correa (torna a gennaio) ma ritrova Martinez. De Vrij è nel gruppo e potrebbe tornare titolare.

Sulle fasce Dumfries e l'indiscutibile Perisic («al mio futuro penserò fra 2 settimane, adesso vogliamo provare a battere il Real: io ho ancora fame, i miei compagni hanno fame, vogliamo vincere»).

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