Conquistare un piazzamento europeo attraverso il campionato sarebbe un mezzo miracolo, uscire dall'Europa league agli ottavi sarebbe un fallimento pieno. Dentro questa forbice c'è tutta la stagione dell'Inter, la qualità, la mano del Mancio.
«Chi commette l'errore di sottovalutarla ha già perso», il tecnico del Wolsfburg Dieter Hecking ha messo in guardia i suoi, eppure al momento del sorteggio si era dichiarato soddisfatto, l'urna di Nyon aveva esaudito il suo desiderio. Si avvicina l'ora della verità e anche ai tedeschi non scappa più da ridere: «Saranno due partite molto difficili anche se loro in campionato non stanno andando bene, l'Inter è una delle più grandi squadre a livello internazionale ma abbiamo il 50 per cento di probabilità e i nostri tifosi ci devono aiutare». Hecking ha fama di prenderci, aveva chiesto il sedicesimo contro lo Sporting sicuro che sarebbe passato, ha trovato i portoghesi e li ha eliminati. Sono a undici punti dal Bayern, imbattuti alla Wolkswagen arena, in Bundesliga 10 vinte e due pareggiate, il reparto migliore è quello offensivo: «Sono sicuro che segneremo anche a San Siro», ha fatto sapere Hecking.
Mancini è alle prese con un anniversario storico della sua carriera, esattamente la sera di sette anni fa, era l'11 marzo del 2008, annunciava il suo addio all'Inter dopo l'eliminazione in Champions da parte del Liverpool. Era un ottavo. Adesso è tornato, dice, per rifare un'altra volta un'Inter vincente, gli altri pensano alla prossima stagione, lui a questa: «Non si può essere secondi in un campionato come quello tedesco se non si gioca ad alti livelli - ha detto - . Avremo di fronte una squadra molto forte, ma abbiamo le qualità per passare. Dost ha segnato tanti gol ma è tutta la squadra che si sta comportando bene». Poi una bellissima interpretazione dell'ottimismo dei tedeschi: «Sono contenti di incontrarci? Naturale, perchè l'Inter è l'Inter. Siamo un grande club e possiamo portare tanto qui a Wolfsburg». Non ha importanza se la verità sia un'altra, questa è quella del Mancio, socievole e carico. Campagnaro e Obi non sono partiti, confermato Juan Jesus: «Ha delle qualità - ha detto Mancini -, è un ragazzo giovane, deve rimanere tranquillo e sapere che gli errori possono capitare.
Nel calcio ci sono partite ogni tre giorni e in questo caso si può solo rispondere sul campo». Gli esterni sono D'Ambrosio e Santon, il miglior acquisto di dicembre. L'unico dubbio a centrocampo dove Hernanes è favorito su Kuzmanovic, segno che Mancini vuole una squadra che osi per chiuderla in Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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