nostro inviato ad Appiano G.
«Ha avuto un'indecisione, neanche, è stato un rimpallo, ma non mi sembra giusto incolparlo del gol, non lo vedo in difficoltà». Walter Mazzarri parlava di Nemanja Vidic e del pari del St Etienne di giovedì sera. Il serbo sembra improvvisamente l'anello debole del reparto, arrivato a parametro zero per mettere ordine nella quarta difesa della scorsa serie A, 39 gol subiti come per il Napoli, ha pagato pesante il passaggio alla difesa a tre. Però un campione è un campione, si immagina che non possa sbragare davanti a un cambio di modulo, peraltro era un rischio calcolato, chi lo ha portato all'Inter sapeva che allo United aveva giocato per otto stagioni a quattro.
Magari ha ragione Mazzarri, è solo la stampa a vederla così, del resto a Manchester fanno sapere che sono pronti a riprenderselo, di sicuro lo rimpiangono, i dirigenti vorrebbero capire quali margini ci siano per un suo clamoroso ritorno, c'è solo da convincere Van Gaal che sul taccuino ha gente meno stagionata. Le notizie dalla Premier non sarebbero finite qui, Mourinho e Wenger si sono fatti l'idea che Mateo Kovacic sia un obiettivo, non rinnova, come del resto Icardi, e l'Inter ha bisogno di cash. Chelsea e Arsenal sono pronte con 25 milioni di euro a trattarlo già a gennaio, l'Inter ha seccamente smentito. Kovacic è il testimonial del nuovo corso di Erick Thohir, il centro gravitazionale, l'avanguardia d'eccellenza di una società che dopo aver puntato ad abbassare gli ingaggi sta facendo altrettanto con l'età media, Joel Campbell punta del'92 dell'Arsenal e Fabio Borini classe '91 del Liverpool sono due obiettivi di gennaio. Unica grana dall'agente di Krhin che minaccia se il suo assistito non gioca. «Stiamo tenendo in grande considerazione la crescita dei giovani - ha precisato ieri Mazzarri -. In pianta stabile ne giocano già quattro o cinque, sono futuro e patrimonio dell'Inter. Su Dodò abbiamo sempre puntato, è partito bene e potrà dare ancora di più, vorrei farlo riposare ma i due esterni titolari che ci hanno portato in Europa league, Jonathan e Nagatomo, non sono disponibili, come D'Ambrosio, e questo è un ruolo dove si spendono molte energie». Non era un lamento. Grandi elogi per Bonazzoli, protagonista di un esordio eccellente sottolineato anche da Thohir: «Può giocare in più ruoli - ha detto Mazzarri - ma è un attaccante, può fare la prima punta o stare vicino alla prima punta. Ha fatto molto bene capendo cosa gli si chiedeva. Ma vorrei spiegare una cosa - ha sottolineato -: un conto è far crescere un giovane alla Sampdoria, dove ho allenato e quindi ne parlo con cognizione, un altro è farlo all'Inter dove anche un pareggio scatena la critica, figuriamoci una sconfitta. In certe situazioni a questi ragazzi può dare una mano il pubblico, stiamo cambiando tante cose, noi dobbiamo scendere in campo come nel primo tempo di St Etienne, ma anche il pubblico deve sostenerci». Questa era una preghiera.
L'allarme infortuni resta alto, dopo un attacco gastrointestinale di due giorni,
Nagatomo è tornato ad allenarsi, fino all'ultimo Mazzarri ha tentato il recupero di Guarin, Hernanes è convocato, davanti ci sono Osvaldo e Bonazzoli. Ieri ad Appiano c'era Erick Thohir, oggi a San Siro c'è Andrea Mandorlini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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