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L'Inter di super Lautaro non abdica sull'isola. E ora sogna di vendicare il "suo" cinque maggio

Darmian e una doppietta dell'argentino per rispondere alla capolista e restare in corsa

L'Inter di super Lautaro non abdica sull'isola. E ora sogna di vendicare il "suo" cinque maggio

C'è solo uno spiraglio, ma l'Inter non molla e tiene aperta la porta della speranza, vincendo 1-3 a Cagliari la più difficile delle partite, contro una squadra disperata e partendo con la zavorra psicologica del +5 che il Milan le ha rifilato nel pomeriggio. Deciderà tutto l'ultimo turno, finalmente in contemporanea (domani gli orari della Lega) e per Inzaghi la possibilità di scavalcare Pioli è appunto quello spiraglio che gli concede l'aritmetica.

Merito dell'Inter rimandare il verdetto all'ultimo turno, non era semplice. Parte forte, sfiora il gol dopo 2 minuti (Perisic), lo segna inutilmente dopo 11 con Skriniar (testa, doppio palo e gol con carambola su un braccio rivelata dal Var), finché tocca a Darmian sbloccare sul serio il risultato (testa in danno di Ceppitelli, un po' pollo e un po' fallo). Prima del riposo, un altro palo di Lautaro e una paratissima di Cragno, sempre sul Toro Martinez. Per il Cagliari, solo tanta grinta e buona corsa, più un sinistro da fuori area di Lykogiannis, ancora sullo 0-0, su cui Handanovic si distende prontissimo.

L'ultimo turno sarà sfida contro squadre senza ambizioni o necessità. La Samp, in campo stasera con la Fiorentina e prossimo avversario dell'Inter, si è già salvata con i risultati del weekend. Il Sassuolo, che all'andata ha battuto il Milan a San Siro, si gioca il nono posto con Verona e Torino. La classifica sembra cristallizzata e del resto il testa a testa è segnato da un mese di vittorie consecutive per entrambe le rivali scudetto. La differenza a sfavore dell'Inter sta tutta nell'inopinata sconfitta col Bologna (che poi ha fatto 1 punto in 3 partite) e perciò... finché c'è spiraglio aritmetico, c'è speranza. Certo è che l'incredibile sembra già essere accaduto.

Lungamente male il Cagliari, che coi nervi e un po' di fortuna si era salvato una settimana prima a Salerno, ma che di fronte all'Inter deve andare sotto di 2 gol prima di mostrarsi degno della straordinaria generosità del suo pubblico, instancabile trascinatore di una squadra che non c'è (solo nel finale contestato il presidente Giulini). Sintomatico il raddoppio di Martinez, lanciato da Barella sul filo del fuorigioco e goffamente contrastato da Altare, il salvatore di Salerno: tanto semplice quanto perfetta l'esecuzione del Toro.

Sullo 0-2, il Cagliari finalmente si scuote, segna con Lykogiannis da fuori area, e per un quarto d'ora sembra in grado di riagguantare l'Inter. Parte del pubblico sardo fischia l'ex Barella (stanco) quando Inzaghi lo cambia con Gagliardini, ma il resto della partita è solo la vana attesa di un altro sussulto rossoblù che invece non ci sarà. Anzi, come a quel punto era ampiamente prevedibile è ancora Martinez a sfruttare l'assist proprio di Gagliardini e a segnare comodamente solo davanti a Cragno il gol numero 25 della sua ottima stagione (21º in campionato).

Verdetti quindi non ancora scritti, ma se il campo dà i 3 punti all'Inter, a 90 minuti dal traguardo la classifica sembra condannare i vincitori come i vinti.

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