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L'Italia dell'ovale ribalta l'Uruguay

Seconda vittoria al Mondiale degli azzurri che partono male e si scatenano nella ripresa

L'Italia dell'ovale ribalta l'Uruguay

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Primo tempo per i duri di cuore e ripresa da incorniciare. Contro l'Uruguay l'Italia vince in scioltezza una partita a due facce. Lo fa con un parziale di 31 a 0 nella ripresa dopo un primo tempo segnato da due cartellini gialli (Niccolò Cannone e Fischetti) che hanno messo la gara in salita. Alla fine è arrivata la vittoria, i punti di bonus per la classifica e pure la qualificazione al prossimo mondiale. Pronti via e l'Italia passa con Pani. Gli azzurri puntano sulla difesa perdono qualche pallone di troppo nella fase di trasformazione offensiva del gioco. L'Uruguay è confuso con il pallone tra le mani, velleitario e falloso ma fa la differenza sul possesso e sul dominio territoriale.

Sui punti di incontro Ardao comanda le danze e l'arbitro non ci aiuta. Poi ci mettiamo del nostro quando permettiamo un capovolgimento di fronte che riporta i Teros ad assediare la linea di meta azzurra. Spalle al muro rimaniamo prima in 14 per il giallo mostrato a Niccolò Cannone. Poi i sudamericani impattano con una meta tecnica e nell'azione subiamo un altro cartellino per Fischetti. Partita che si mette ancora più in salita. Con due uomini in meno, l'Uruguay passa alla bandierina con Freitas. E prima del riposo il drop di Etcheverry porta addirittura a +10 il vantaggio sudamericano. La mannaia gialla colpisce anche Villaseca, il capitano uruguagio. E alla fine è Lamaro che per gli azzurri più che mai vuol dire fiducia: plana oltre la linea e ci rimette in scia. È la svolta, con gli azzurri che si trasformano e capitalizzano con Monty Ioane per il controsorpasso che restituisce la misura alla partita. Segna ancora anche Lorenzo Cannone e poi Brex a mettere l'accento su quello che nella ripresa assomiglia solo a un monologo azzurro. Il resto è accademia. Allan chiude i conti con il piede e per gli azzurri può iniziare la festa. Ora tutto in due partite con All Blacks e Francia.

La prima volta nei quarti somiglia a un sogno: vietato svegliarsi.

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