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L'Italia e una serie A patriota solo a parole

L'ipotesi di rinviare un turno di campionato pre spareggi già divide i club

L'Italia e una serie A patriota solo a parole

Proviamo a rispondere a un quesito semplice semplice: quanta voglia ha il calcio italiano di dare una mano alla Nazionale campione d'Europa e al suo ct Roberto Mancini per superare la trappola infernale dello spareggio per il Qatar? A parole sono pronti tutti ma i fatti latitano. Anzi, a dire il vero, nessuno si azzarda nemmeno a discuterne in pubblica assemblea dove di recente si è tenuta una riunione informale durante la quale Lotito e De Laurentiis hanno discusso di come uscire dalla Federcalcio. Perché la semplice idea, in vista degli appuntamenti di marzo 2022, di procedere al rinvio di un turno del campionato provoca già mal di pancia e resistenze. Intendiamoci: l'argomento non è all'ordine del giorno in Lega serie A perché giudicato prematuro.

Ma la verità, come al solito, è un'altra. E cioè l'unico esponente decisamente favorevole, in privato e in pubblico, è Paolo Dal Pino, presidente della Lega e consigliere federale, alleato di Gravina fin dai tempi, tormentati, del lockdown. L'evento cadrebbe tra la giornata numero 30 e 31, scandite tra l'altro da tre sfide di altissimo valore e decisive: nella prima c'è il derby di Roma (all'andata vinse la Lazio in modo comodo e sonoro, 3-0, figuriamoci l'attesa per il ritorno), nella seconda Juventus-Inter e Atalanta-Napoli.

Al momento, nel concreto, non esisterebbe lo spazio materiale per recuperare una delle due giornate. Bisognerà attendere il cammino delle italiane impegnate nelle coppe per capire se qualche mercoledì può liberarsi così da promuovere eventualmente una campagna a favore del rinvio e liberare spazio e lavoro al ct Mancini e ai suoi cavalieri azzurri. E d'altro canto che la Lega di serie A proceda ormai a ranghi divisi non è una novità. Anzi: si è avuta una conferma plastica nel recente consiglio federale dove c'era da approvare il commissariamento della lega dilettanti rimasta senza vertice (il presidente Sibilia si è dimesso).

Il presidente Gabriele Gravina, prima di procedere alla nomina di Giancarlo Abete (ex-presidente federale dimessosi dopo il flop al mondiale in Brasile) commissario, ha tra l'altro chiesto e ottenuto un parere di conformità al vertice della giustizia sportiva, il collegio di garanzia del Coni. Ebbene il voto in consiglio federale ha prodotto un'altra lacerazione. Dal Pino ha votato a favore, il voto contrario è stato di Lotito e l'astenuto è stato attribuito a Marotta, ad dell'Inter. Probabilmente a fine mese, quando saranno resi noti gli accoppiamenti del mini torneo di marzo 2022, la questione tornerà d'attualità. E si discuterà, dietro le quinte, se intervenire spalancando a Mancini qualche giorno in più per preparare le due sfide che diventeranno cruciali per guadagnare in ritardo la qualificazione.

Nel frattempo, a parole, tutti si diranno patrioti della Nazionale.

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