È l'ora di Wiggins, il baronetto più veloce del mondo

Un balzo nel futuro, lui che avrebbe fatto volentieri a meno di andarci, visto che il suo presente Bradley Wiggins lo vive rivolto all'indietro, verso un passato che sente più suo. Veloce, velocissimo per un'ora (219 giri) sull'anello del velodromo Olimpico di Londra. Il britannico che ha spostato ancora un po' più in là il primato dell'ora che era detenuto dal connazionale Alex Dowsett (52,937 km, percorsi lo scorso 2 maggio a Manchester), ora si gode quello stratosferico 54,526 km che lo rende felice ma non troppo, visto che il baronetto aveva puntato sui 55,250, ma alla fine forse paga un rapporto non efficace (59 x 14), una pista troppo calda (28°), la pressione non ideale, ma anche un cattiva guidabilità del manubrio, che l'ha portato a viaggiare troppo alto, anche se con una compostezza che ha rasentato la perfezione.

Wiggins, personaggio non convenzionale, autentica icona della sottocultura giovanile "Mods", che spopolò nel Regno Unito a partire dagli Anni Sessanta a suon di musica beat, look originale e vespe, è da ieri sera il nuovo recordman dell'ora, lui che è anche l'olimpionico britannico più medagliato di sempre: ha vinto, tra l'altro, 6 Mondiali su pista, 4 ori olimpici, un Tour de France nel 2012 - che gli è valso il titolo di Baronetto in qualità di primo britannico re della Grand Boucle - ed è stato iridato alla

crono ai Mondiali di Ponferrada 2014. Ieri sera il baronetto di sua Maestà ha alzato ancora di un po' l'asticella: ora vedremo chi ha il coraggio di mettersi in gioco. Chi avrà il coraggio di sfidare le leggi di gravità.

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