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Lukaku, rimonta forza 9 stile Ronaldo Fenomeno

Il belga 9 reti come il brasiliano al primo anno in Italia. Vittoria in extremis e pesante per Conte

Lukaku, rimonta forza 9 stile Ronaldo Fenomeno

Nel segno di Lukaku, l'Inter che non muore mai vince a Bologna, per la sesta volta su 6 trasferte. Eppure anche stavolta ha rischiato tantissimo: andata sotto dopo un ottimo primo tempo (14' st, Soriano, con Handanovic non perfetto) per un quarto d'ora è sembrata ostaggio dell'avversario e della fatica che si somma partita dopo partita. Ed è allora che è uscito il gigante, preteso in estate da Antonio Conte (merito enorme, a questo punto) e simbolo di una squadra destinata al testa a testa con la Juventus fino a fine stagione, adesso si può dire a ragion veduta.

Lukaku prima ha pareggiato sfruttando la corta respinta di Skorupski (30' st), poi ha trasformato il rigore (46' st) fischiato a Orsolini, dopo un ingenuo contatto con Martinez (fiscale, ma sacrosanto). Nove gol in 11 partite, come Ronaldo nel '97: una statistica, nessun paragone blasfemo, ma tant'è.

Tre punti e adesso 3 giorni per pensare alla trasferta di Dortmund, dove l'Inter si giocherà buona parte di ciance europee. Ottimo Bologna (per Mihajlovic purtroppo solo la tv), con il solito tridente Orsolini-Soriano-Sansone alle spalle dell'ex Palacio. Gran ritmo, pressione alta sui difensori dell'Inter, con Handanovic quasi sempre costretto al lancio lungo in fase di costruzione, oltreché alla prima parata della partita (3' sul rasoterra dal limite di Sansone). Eppure l'Inter non si scompone mai. È come se i giocatori nerazzurri avessero fatto chissà come un pieno di energie: se col Parma avevano rischiato all'inizio e col Brescia sofferto alla fine, stavolta fino al gol è tutta un'altra storia. Attenta, tonica, puntuale: sfiora il gol con Martinez (9' pt, su innesco di Lazaro) e Lukaku (16' pt, dopo pasticcio Danilo-Skorupski), segna due volte nel primo tempo con Martinez prima (33' pt, dopo un controllo volante da sogno e dribbling secco sul portiere) e Lukaku poi (38' pt, tap-in sottoporta) ma entrambi i gol non vengono convalidati (fuorigioco del Toro e palla fuori di Lazaro). Il crack sembra arrivare dopo il vantaggio quasi a sorpresa di Soriano: una sventola dal limite, sporcata appena da una deviazione di De Vrij, su cui Handanovic è stato tutto fuorché impeccabile.

Dopo gli autogol a favore di Parma e Brescia, sembra che la sorte presenti il conto. Da lì in poi, un quarto d'ora di nulla nerazzurro: il colpo al morale finisce anche sulle gambe, la squadra sembra afflosciarsi sotto un avversario motivato e in salute. La stanchezza potrebbe piegare l'Inter e liberare la fuga della Juve. E invece no, l'Inter non muore mai.

Candreva entra a sinistra al posto dell'anonimo Biraghi, Politano a destra al posto del sorprendente Lazaro e l'uno-due di Lukaku la rimette in corsa e libera di aspettare serenamente il risultato del derby di Torino.

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