Mancini: "Essere ct è un grande emozione. Voglio riportare in alto l'Italia"

Roberto Mancini si presenta in conferenza stampa: "Sono abbastanza emozionato perché diventare ct non è una cosa banale. Essere ct dell'Italia è la massima aspirazione per tutti, e questo era il momento giusto nella mia carriera"

Mancini: "Essere ct è un grande emozione. Voglio riportare in alto l'Italia"

La Figc ha scelto Roberto Mancini per rilanciare la nazionale italiana di calcio e ieri sera è arrivata la tanto attesa firma dell'ex allenatore di Inter e Manchester City. Oggi, a Coverciano, si è tenuta la prima conferenza stampa del neo commissario tecnico voluto fortemente da tutti i vertici della Federazione con il commissario straordinario Fabbricini che ha incensato il Mancio: "Roberto è stata la scelta migliore. Ha anche rinunciato a un contratto in essere con lo Zenit, perché noi volevamo parlare con un tecnico che fosse libero da legami".

Dopo Fabbricini è stato lo stesso Mancini a prendere la parola definendosi emozionato ma carico per questa grande opportunità concessagli dalla Figc: "Sono abbastanza emozionato perché diventare commissario tecnico della Nazionale non è una cosa così banale. La Federazione mi ha fatto capire che mi volevano al cento per cento e per me è stato facile scegliere. Essere qui in questo ruolo adesso è importante per me e sono felice anche per i miei genitori che saranno orgogliosi. Essere ct dell'Italia è la massima aspirazione per tutti, e questo era il momento giusto nella mia carriera".

Mancini ha poi parlato delle ambizioni future e ha toccato anche il tema Mario Balotelli che potrebbe far ritorno in nazionale dopo quattro anni: "La cosa più bella della Nazionale è che non bisogna andare ad acquistare giocatori in giro. Anche in momenti difficili in Italia si possono trovare giocatori di qualità. Balotelli? Ci parleremo, probabilmente lo chiameremo, lo vogliamo rivedere come è stato agli Europei con Prandelli. Gli obiettivi? momenti difficili possono capitare, anche una mancata qualificazione può succedere. Non credo nemmeno che sia giusto dare la colpa a un allenatore.

Certo, se non vinci in azzurro hai 50 milioni di persone arrabbiate con te, ma se riesci a vincere è una soddisfazione più grande. Voglio riportare l'Italia dove merita: sul tetto del Mondo e dell'Europa. Di Europei ne abbiamo vinti pochi".

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