Un manifesto di potenza. Ecco la Ferrari hypercar che dopo 50 anni sfida la 24 Ore di Le Mans

Maranello ha svelato il prototipo con cui mezzo secolo dopo torna alle gare endurance che ne hanno creato il mito celebrato nei film

Un manifesto di potenza. Ecco la Ferrari hypercar che dopo 50 anni sfida la 24 Ore di Le Mans

Imola. A presentarla al mondo ha voluto essere il presidente John Elkann in persona. Incurante che nello stesso istante in Messico Leclerc e Sainz stessero cominciando la loro caccia alla pole position. L'hypercar Ferrari è più dell'auto che riporta la Ferrari a sognare un successo alla 24 ore di Le Mans cinquant'anni dopo l'ultima apparizione nella classe regina. È un manifesto di quello che sono le corse per il presidente. Un ponte tra il passato e il futuro della Casa, un tributo alla storia, ma nello stesso tempo un balzo verso il domani sfruttando le corse come banco di prova, di sperimentazione, esattamente come ai tempi di Enzo Ferrari che Le Mans e il Mondiale Endurance li ha sempre avuti nel cuore.

Per svelare la 499 P, un nome che è già un tributo alla storia unendo al numero della cilindrata unitaria la lettera P che identificava tutti i prototipi di Maranello, il presidente ha scelto Imola e lo scenario delle Finali Mondiali. La 499 P è scesa come una star tra le Ferrari più belle della storia fino ad avvicinarsi al trofeo del centenario di Le Mans che premierà i vincitori l'anno prossimo.

«La 499P ci permette di tornare a competere per la vittoria assoluta nel mondiale endurance ha detto il presidente Elkann - Quando abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto, abbiamo seguito un percorso di innovazione e sviluppo fedele alla nostra tradizione che vede la pista come terreno ideale per sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia, prima di trasferirle nelle nostre vetture stradali. Abbiamo affrontato questa sfida con umiltà, ma consapevoli di una storia che ci ha permesso di conquistare più di 20 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans».

L'ultima vittoria assoluta è del 1965, l'ultima partecipazione in top class è del 1972. Un ritorno al passato con un'auto che lo richiama con il nome, il numero (il 50 che aveva la 312 P all'esordio vincente e la 333Sp nell'ultimo trionfo a Daytona), la scelta grafica e cromatica con quel giallo che va a giocare con il rosso rendendo la 499 P elegantissima e allo stesso tempo aggressiva. È stata scolpita dal vento della galleria, costruita attorno ad un motore V6 turbo portante che è derivato da quello di serie delle 296, disegnata dal centro stile diretto da Flavio Manzoni, il papà di tutte le stradali dell'ultimo periodo.

Una vera Ferrari fin dallo sguardo che richiama alle GT. Completamente made in Maranello con l'aiuto della Dallara in qualche area. Chi la guiderà in gara dal debutto di Sebring a marzo in poi lo scopriremo a fine anno. Per ora, negli oltre 12mila chilometri di test l'hanno avuta tra le mani otto fedelissimi di Antonello Coletta, il Binotto dell'Endurance, con un curriculum già ricco di vittorie. «Abbiamo voluto omaggiare la nostra storia, con tanti piccoli e grandi richiami ad un passato fatto di successi e titoli ha detto - . Nel farlo però, abbiamo guardato avanti, creando un manifesto del nostro impegno nel mondiale endurance».

All'operazione Le Mans lavorano un centinaio di persone con l'appoggio di AF Corse. Il budget è segreto, ma decisamente importante. Ci sono Toyota, Peugeot, Porsche da battere. Non sarà facile. Ma potrebbe essere bellissimo.

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