Max Verstappen si allunga il sogno e tiene in vita il mondiale fino all'ultima gara della stagione. Ci si gioca tutto domenica ad Abu Dhabi, grazie ad un super Verstappen, ma anche alle folli papaya rules che hanno condizionato la gara di Piastri e soprattutto quella di Norris, costringendoli a restare in pista quando al settimo giro è entrata la Safety Car per l'incidente di Hulkenberg. Un autogol clamoroso: non volendo scegliere tra Piastri e Norris hanno finito con il favorire la rimonta di Max; da qui, nel dopo gara, le scuse all'australiano del boss McLaren Brown. L'errore del box è ingiustificabile, il team avrebbe potuto splittare la strategia e salvare Norris che era stato superato da Max. Invece dal box McLaren hanno deciso di tenere in pista i piloti e alla fine hanno pagato cara la scelta: Piastri è risalito fino al secondo posto, Norris, battuto da Sainz, ha chiuso solo al quarto, approfittando all'ultimo giro di un errore di Antonelli. A una gara dalla fine Norris ha 12 punti di vantaggio su Max e 16 su Piastri. A Norris basterà arrivare terzo ad Abu Dhabi per vincere il titolo, ma nulla è più scontato e Lando è uno che soffre molto la pressione. Se la McLaren non deciderà finalmente di fare una scelta tra in due piloti, il rischio di perdere il campionato piloti è altissimo perchè Max ad Abu Dhabi potrebbe trovare degli alleati negli altri team, soprattutto nella Mercedes, perché nella Ferrari che è anche aritmeticamente quarta nel Mondiale, non si può certo più sperare. E a proposito della Scuderia è sotto gli occhi di tutti quanto sia stata fallimentare questa stagione. Un anno fa era arrivata a giocarsi il titolo costruttori all'ultima gara, oggi è aritmeticamente quarta alla vigilia dell'ultimo appuntamento.
È incredibile come Max Verstappen sia riuscito a tenere in vita il campionato e a vincere una gara dove le McLaren erano nettamente più veloci. È una successo che Max divide con il suo box, rapidissimo a scegliere di farlo rientrare sotto Safety Car, tirandosi dietro tutto il gruppo, escluso Norris. Una vittoria strategica, ma possibile solo perchè poi Max ha guidato a modo suo. Se pensiamo che dopo il Gran premio d'Olanda aveva 104 punti di distacco da Piastri, ci rendiamo conto dell'impresa che sta realizzando. Le papaya rules lo hanno agevolato, certo, ma lui non ha sbagliato nulla.
Il titolo piloti lo meriterebbe lui perchè è riuscito ad andare oltre la macchina con una Red Bull quasi sempre inferiore alla concorrenza in una squadra rigenerata dall'arrivo di Laurent Mekies, uno "scarto" della Ferrari.