Mazzarri cala il poker per fare miracoli anche con l'Inter

Il tecnico prepara quattro moduli per ogni situazione. Icardi la scommessa, ma Isla è troppo poco per la fascia

Mazzarri cala il poker per fare miracoli anche con l'Inter

Il coro dei violini ha già messo l'aureola a San Walter Martello l'uomo che, questo detto da lui, ha miracolato il Napoli. Perchè dunque non potrà miracolare l'Inter? L'uomo forte che rimetterà tutto e tutti a posto. Mentre Moratti pensa al resto. Per il vero la campagna acquisti non è propriamente esaltante e il lavoro di Mazzarri rischia di perdere l'effetto sorpresa e di procedere per tempi lunghi.
Il tecnico ha in testa almeno quattro schemi, lo ha raccontato in conferenza stampa, ed ha la presunzione di pensare di poter far diventare grandi i suoi giocatori. C'è riuscito con Hamsik, Lavezzi e Cavani, sempre parole sue, dunque perchè non farcela con Kovacic, Icardi, Belfodil, magari perchè non migliorare Guarin, Alvarez e l'allegra compagnia difensiva? Qui sta il rebus e probabilmente la soluzione sul futuro dell'Inter. Bisogna partire dalla rosa finora a disposizione per capire. Poi, magari, arriveranno Montoya (Barcellona) o Van der Wiel (Psg) per la fascia in alternativa al preferito Isla (forse il meno adeguato, visto il fallimento a Torino). Magari Nainggolan e Nocerino. Tutti giocatori utili, nessuno determinante. Tanto che oggi Cambiasso può ancora sventolare la sua crapa pelata in testa al gruppo e pensare di essere indispensabile. «Qui ci sono giocatori che hanno vinto tanto, non senatori», ha specificato ieri a chi ha fatto riferimento (inopportuno, suvvia) all'età sua e del clan argentino.
Mazzarri l'altro giorno ha spiegato le idee tattiche. Riepiloghiamo con sue parole: «Non è detto che lo schema sia sempre 3-5-1-1. Porto avanti da tempo il 3-4-3 o il 3-4-1-2 e li cambio per dare imprevedibilità. A Napoli ho fatto anche il 4-3-3 a partita in corso. L'anno scorso, quando ho cambiato, abbiamo fatto 9 vittorie consecutive. Nel calcio moderno c'è studio e bisogna essere preparati a modificarsi quando serve». Lo scoprì perfino Sacchi quando tutti presero contromisure al suo modo di giocare.
L'Inter di Mazzarri dunque partirà copiando il Napoli, ma senza aver Cavani come terminale. Non è poco: se Milito fosse ancora quello del tempo d'oro....Ma sarà dura. Ecco perchè qualcosa potrebbe bloccarsi nel meccanismo del gioco. Anche il Napoli ha sofferto quando il Matador è andato in difficoltà. Poi c'è Kovacic: potrebbe essere simil Hamsik ha spiegato il tecnico. Tutto vero, ma l'Inter ha sempre dimostrato di avere difficoltà nella fase difensiva più che in quella offensiva. Guarin e Kovacic avevano già dimostrato l'anno passato di poter comporre una coppia di guastatori, ma ciascuno con limiti di età e di capacità. Il croato è stato portato in Italia per essere centrocampista centrale. Poi tutti si sono accorti che è ancora acerbo per il ruolo e gli riesce meglio quello di mezzala. Da qui la necessità di riaffidarsi a Cambiasso, salvo pescare un buon uomo squadra. Sarebbe stato meglio centrare il mercato sul problema.
Per affidarsi a qualunque modulo, l'Inter avrà bisogno del trio difensivo per ora inamovibile (ma nemmeno rassicurante), se il mercato non imporrà la vendita di Ranocchia. L'alternativa (Campagnaro) sembra un po' deboluccia. Questa è l'Inter, non il primo Napoli di Mazzarri: qualcuno dovrebbe capirlo. La varietà arriverà dalla composizione del centrocampo. Ma certo con Pereira, Nagatomo e Jonathan sulle fasce non c'è da stare allegri. Mazzarri ha provato Mbaye che, da due anni, viene definito grande promessa: spesso dimenticato per motivi diversi.
La zona centrale avrà il trio quasi inamovibile (Guarin-Cambiasso-Kovacic) con Mudingayi, Kuzmanovic e Obi alternative non proprio eccellenti. Alvarez potrebbe servire quando Mazzarri sceglierà la punta unica e due uomini in appoggio. Ma, certo, il modulo con cinque uomini a centrocampo resta il più affidabile e rassicurante.

Poi, per l'attacco, cambia poco: se Icardi ritroverà la rete facile, buon per l'Inter. Sennò inutile pensare che Belfodil (8 gol in 34 partite nel Parma) venga miracolato come un Lavezzi. Anche i miracoli chiedono tempo. E l'Inter ne ha molto meno.

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