Milano «Data per garantita la certezza del rispetto degli impegni finanziari, da commissario la parola preoccupazione è sbagliata. C'è dispiacere che ad oggi non possiamo annunciare chi trasmetterà le partite. Ne prendiamo atto, ma non è dipeso dalla volontà della Lega». Il commissario della Lega di A Giovanni Malagò getta acqua sul fuoco della vicenda diritti tv. Ieri, nell'assemblea di Lega che riguardava la Coppa Italia e la Supercoppa, si è presentato il presidente di MediaPro Jaume Roures. «Al 100% venderemo i diritti - ha detto in un'intervista all'Ansa a pochi giorni dalla decisione del Tribunale di Milano di accogliere il ricorso di Sky sospendendo fino al 4 maggio il bando per la vendita dei diritti tv del prossimo triennio -. Sky ha un ruolo importante, ma non c'è solo Sky. Le offerte arriveranno, Mediaset mi ha assicurato, anche dopo l'accordo con Sky, che parteciperà al bando. Nel 2018 ci sono mille modi con cui il calcio può arrivare alla gente. In Spagna Telco e calcio hanno aiutato la digitalizzazione del Paese portando la fibra da 2 a 6 milioni di punti». Dunque la fideiussione da 1 miliardo e 200 milioni a copertura del contratto con la Lega sarà presentata regolarmente il 26 aprile come da accordi. Malagò ha comunque escluso che «si possa riparlare del canale della Lega, non è previsto dal bando». Sempre ieri è stato approvato il bando per la coppa Italia che sarà pubblicato domani: insieme ai 1.050 milioni per il campionato e ai 371 dell'estero, consentirà al pallone italiano di sfondare il muro del miliardo e mezzo di euro.
Inoltre il commissario si è affrettato a chiarire che non esiste nessun problema sull'elezione del presidente Miccichè. «È tutto certificato, mi auguro di completare la governance entro il 7 maggio, ma per i due consiglieri federali c'è tempo visto che la Figc è commissariata», ha detto Malagò. In effetti la governance rimane il grande nodo all'interno della Lega. A partire dall'elezione proprio dei due consiglieri federali: in pole ci sono Juventus (Marotta) e Lazio (Lotito), poi Roma e Sampdoria. Otto i club invece per le quattro poltrone di consiglieri di Lega.
Malagò ha invece risposto al presidente dell'Aia Nicchi
dopo il grido di allarme («il rischio è di una nuova Calciopoli») lanciato nei giorni scorsi sull'intenzione di togliere il 2% di peso degli arbitri in Federcalcio: «Non ha un nesso o una logica parlare di un tale rischio».
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