Meglio Messi o Ronaldo? La Pulce incanta ma non si è mai messo in gioco fuori dal Barça

Si riapre il dibattito su chi sia il più grande tra i due mister 600 gol in carriera Cristiano e la sfida Juve, l'argentino ha vinto solo in Spagna. Non come Maradona

Meglio Messi o Ronaldo? La Pulce incanta ma non si è mai messo in gioco fuori dal Barça

La fantastica punizione di Lionel Messi contro il Liverpool deve aver mandato in soffitta l'esaltazione provocata dalla mirabolante rovesciata di Cristiano Ronaldo contro la Juve. Cosa si può chiedere di meglio ad una partita di pallone?

C'è di più, molto di più. Non riusciremo mai a liberarci dalla domanda che ci insegue ad ogni soffio di campione: meglio lui o l'altro? Il calcio ha regalato Pelè e Maradona, senza contare per galli e galletti di ogni pollaio (vedi il nostro Mazzola o Rivera). La risposta alla prima domanda divide ancora, e forse non ci sarà mai una convergenza, benché Maradona sia megl'e Pelè dicevano i napoletani. E non solo loro. Oggi ci lasciamo avidamente ossessionare dal Messi o Cristiano. Vi piace il gesto atletico del fisicone di CR7 o il guizzare rapido e imprendibile della Pulce vicina alla prossima finale di Champions? Conta qualcosa che entrambi abbiano segnato 600 gol? Lionel in 683 partite e Cristiano ne ha messe 118 in più? Sarà lo specchio delle brame a decidere il più bello del reame o i palloni d'oro che si strappano uno con l'altro? Ora l'argentino rischia di vincere il sesto e Ronaldo di mangiarsi le dita dei piedi. Quanto vale, per entrambi, l'imprescindibile importanza dell'essere al di sopra dell'umana creatività calcistica?

Anche ci fosse risposta certa, troveremmo altrettanti quesiti per non smetterla mai: il calcio è passione-fazione. Eppure, visto contro il Liverpool, Messi è da sballo: due gol con quel pizzico di fortuna di un tipo nato con la camiseta blaugrana, ma anche con la camicia. La prima rete risolta in una flipperata dove il dio del pallone ha deciso a chi affidare la serata di gloria. Il povero Suarez, infatti, si è visto ribattere la palla dalla traversa. Era un indizio, Messi non ha perso l'attimo. Ma pure Cristiano ha fatto sbarrare gli occhi nella partita contro l'Atletico Madrid. A ciascuno il suo.

Gli amanti (calcistici) dell'argentino, in altro caso Ronaldo potrebbe raccontare di meglio, sono risorti a godimento dopo qualche periodo di smarrimento: la semifinale Champions ha ravvivato il tizzone del calcio spettacolo (fantastica la punizione di Messi, ma pure il gol di Suarez), la guerra di religione che, per una volta, non va annoverata fra le guerre per bande: comunque vada non li dimenticheremo mai. Poi Ronaldo risulterà più altezzoso e l'altro più umbratile. I messiani vedono CR7 come un robot costruito e finto, i ronaldeschi dicono che Messi è un nanerottolo che non vuole ombra. A rigor di risultati l'argentino si è fatto apprezzare nel club, ma ha fallito con la nazionale. Invece il portoghese è stato leader e trascinatore nel club e in nazionale: parla l'europeo vinto.

Il ko inflitto al Liverpool ha rinsaldato le fila di tecnici, ex e attuali giocatori favorevoli a Messi.

Però ci sarebbe un'ultima sfida per far sbandare le preferenze: Cristiano si è messo in gioco per portare la Juve al successo in Champions, operazione da titani. Lionel se ne sta bello tranquillo nella culla del Barcellona. Allora chi è davvero il più forte? Maradona vinse Scudetto e coppa Uefa con il Napoli. E chi vuol intendere, intenda.

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