Meno male che l'Inter c'è Non ci resta che lei per salvare il campionato

Dopo 7 vittorie di fila Pioli sogna la Champions e domenica vuole fare lo sgambetto alla Juve

Meno male che l'Inter c'è Non ci resta che lei per salvare il campionato

E alla fine riecco Juventus-Inter. E anche se stasera c'è Inter-Lazio, quarto di finale di Coppa Italia, questa è la settimana del derby d'Italia. Perché gran parte della storia di questo campionato passa dalla sfida di domenica sera a Torino. Crocevia per tenere aperto il discorso scudetto dopo le frenate di Roma e Napoli che hanno permesso ai bianconeri di ristabilire le distanze sulle due immediate inseguitrici. Due mesi fa chi avrebbe dato tutta questa importanza alla sfida di domenica sera? Erano i tempi della Signora padrona e dei nerazzurri in piena depressione olandese. Ora la serie A si aggrappa alla squadra di Stefano Pioli, la più in forma con quelle sette vittorie di fila che l'hanno lanciata al quarto posto con vista Champions League. Ci crede Javier Zanetti: «Sono convinto che la squadra può farcela a qualificarsi».

Juve-Inter non può essere uno scontro diretto per lo scudetto per via di quei nove punti di distacco, dodici virtuali considerato il recupero della capolista con il Crotone, però la sfida di domenica può comunque segnare il futuro del campionato italiano. Il fatto che sia considerata una partita aperta è un applauso a scena aperta al lavoro di Stefano Pioli. Anche se a dire il vero l'unica partita che si ricorda della gestione De Boer è la vittoria sui bianconeri. Se Massimiliano Allegri ha fatto rientrare i nerazzurri nel discorso scudetto e se Gonzalo Higuain ha ribadito ieri a Milano «che questa sfida vale un pezzo di scudetto», significa che nella Torino bianconera non si fidano dell'Inter. E Pioli non si tira indietro: «Sarà una gara importantissima per il nostro momento, dobbiamo dare continuità. Cercheremo di vincere tutte le partite da qui alla fine della stagione».

E se il derby d'Italia potrebbe non avere ripercussioni nell'immediato, sicuramente potrebbe rivelarsi il segnale premonitore di una rivoluzione ormai alle porte. Perché Suning fa sul serio, perché Steven Zhang ha preso possesso dell'Inter. Zanetti non esclude l'arrivo di Verratti, Ausilio non esclude il ritorno di Coutinho, mentre già solo il fatto che il sogno Messi sia nel cassetto fa capire tante cose. Intanto Ranocchia oggi fa le visite con l'Hull City, altro indizio di un club che ha sempre più le idee chiare. E il ds Ausilio sottolineando la grande forza economica della società ancora ieri ha ricordato che bisogna ancora fare i conti «con il financial fair play».

Ed è proprio Suning che come prima vera scelta del suo corso ha puntato su Pioli che, accolto come un traghettatore da critica e tifosi, in cento giorni ha ribaltato squadra e classifica e richiuso nell'armadio il fantasma di Simeone.

Nove vittorie di fila tra campionato e coppa, non possono essere casuali e stasera si insegue la decima che spalancherebbe le porte della semifinale di Coppa Italia. Di fronte la Lazio di Simone Inzaghi, ma Pioli conosce solo una parola: «Vogliamo vincere il trofeo, quindi schiererò l'Inter migliore».

Anche se la sfida di stasera rimane una parentesi nella settimana del derby d'Italia.

Un campionato aggrappato all'Inter che ha cambiato tre allenatori in questa stagione, ma ora sembra l'unica in grado di potersela giocare alla pari con la Juventus. E domenica i nerazzurri possono fare il salto di qualità. E iniziare a cambiare la storia. Se non subito, Juve-Inter è destinata a tornare sfida scudetto.

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